mercoledì 30 aprile 2008

Ancora sul trasloco (fase 2)

Mi sta capitando un fatto sorprendente: mi esprimo così perchè qualche mese fa non mi sarei aspettato di comportarmi in questo modo. Pensate che in questo momento mi trovo in un internet-cafè, anzi in una libreria-cafè: sottofondo di musica jazz che non mi dispiace affatto, un bel numero di giovani studenti universitari che, con l'aiuto del computer, stanno ripassando le lezioni o verificano passi delle tesi di laurea. Per mia fortuna, proprio sul tavolino di fronte a me, staziona un signore cinquantenne concentrato sul monitor, e così ... non mi sento del tutto fuori posto. Ho faticato un po', col sostegno di un giovane tuttofare, ad attivare la connessione, dato che il mio pc era protetto meglio di Fort Alamo, altro che firewall ! Alla fine sono riuscito ad entrare sulla home-page del mio blog. Hoc erat in votis. Insomma, a causa del trasloco non ho ancora nella nuova casa tutto l'armamentario necessario alla connessione internet, e mi pare di essere un isolato, fuori dal mondo; soprattutto mi manca da morire il contatto con gli amici blogger, ed è questa la cosa sorprendente di cui parlavo all'inizio. E' un fatto. Da quando ho iniziato a tenere 'sto benedetto diario personale mi sento strano, cambiato: è una sensazione davvero inaspettata, soprattutto per la mia veneranda età !
Se avete ancora un po' di pazienza vi racconto qualcosa sul trasloco, operazione che s'è conclusa quattro giorni fa, nel senso del puro e semplice trasbordo di mobili e suppellettili varie da un appartamento all'altro. La verità è che a tutt'oggi dobbiamo sistemare parecchie cosette, ci sono diversi scatoloni da aprire e quasi tutti i libri da sistemare; ma insomma ci sentiamo un po' più liberi e si comincia a vedere la luce. Se penso che il giorno prima del trasloco la casa era letteralmente piena di operai che stavano terminando i loro compiti, mi pare un miracolo quello che siamo riusciti a fare, mia moglie ed io: magari mi allargo un po', ma sono abbastanza orgoglioso di essere riusciti a mettere assieme tutti i pezzi per realizzare questo progetto. Tuttavia, al di là del disagio e dell'impegno fisico-mentale che una tale operazione richiede, esistono anche aspetti positivi, senza dubbio: ad esempio, approfittando della circostanza, si riesce a buttare via un sacco di roba, a liberarsi infine di oggetti inutili che di solito ci portiamo dietro da decenni senza neanche sapere bene il perchè. Ma, più importante ancora, la novità del cambio casa reca con sè soprattutto la consapevolezza di iniziare un'altra fase della propria vita, di ricominciare qualcosa di importante per un'altra volta, nonostante gli anni. E poi, volete mettere la sensazione di essere come in vacanza, in un altro posto, dove non c'è gente che si conosce da decenni e ogni cosa invece sembra diversa ? Questo per me ha un sapore tutto sommato piacevole e perfino stimolante. Ciò è quanto avete avuto la bontà di evidenziare, amici blogger, e vi ringrazio calorosamente per l'amichevole vicinanza. Chiedo scusa per aver buttato giù questo post troppo di fretta. A presto colleghi, spero dall'ADSL di casa nuovamente ... in forma. Ciao e auguri a tutti. Lupo.

lunedì 21 aprile 2008

Aiuto ! Trasloco in corso !



Mi debbo scusare con gli amici blogger ed anche col mio amato personal computer, che da troppi giorni sto trascurando. Da un po' sono impegnato nei preparativi di un trasloco che cade, come la classica ciliegina sulla torta, dopo quasi due mesi di travagliati interventi di ammodernamento, rifacimenti vari, "messe a norma" ecc. Se avete una qualche esperienza dei cosiddetti lavori in economia, e dunque siete stati posseduti da muratori, idraulici, elettricisti, falegnami, dipintori ... sapete benissimo di che si tratta: una cosa che non vedete l'ora finisca, ve l'assicuro. Comunque sia, giovedì sarà il grande giorno. Si fa per dire però, perchè in realtà termina una fase, ma se ne apre subito un'altra, che immagino altrettanto impegnativa di quella preparatoria. Infatti non sarà una bazzecola rimettere in piedi una casa, praticamente partendo da zero: montagne di scatoloni da aprire (sperando di ritrovare ciò che si cerca, sempre che le scritte sugli imballaggi risultino esatte), quadri da appendere, lampadari da collegare, elettrodomestici che non funzionano più, momenti di sconforto, l'ADSL che non ne vuol sapere di andare, il portoncino blindato che tarda ad arrivare, ma chi ce l'ha fatto fare di cambiare casa alla nostra età ? Tutto l'armamentario standard di queste occasioni, me l'aspetto già. Tuttavia di una cosa son contento, di avere l'opportunità di dare una sistemata alla libreria. Sento che avrò voglia di parlare dei miei libri, più avanti, se riuscirò a riconquistare la mia serenità dopo giovedì. A presto. Ciao a tutti.
Lupo.

giovedì 10 aprile 2008

Su l'Académie de France a Roma




Da tempo leggo qualcosa che riguarda Villa Medici a Roma. Dovrebbe essere in ballo la nomina di un nuovo direttore, ma pare che la personalità inizialmente proposta da Sarkozy non sia stata tanto gradita agli intellettuali d'Oltralpe, tant'è che è stata creata una commissione col compito di effettuare la scelta migliore. Notizie sulle attività della prestigiosa Accademia di Francia si possono trovare sul sito ufficiale. A me interessa capire qualcosa di più sul valore e sul significato di questa Istituzione, al giorno d'oggi, perchè quello che vedo girando per i blog (il mio preferito è la république des livres) e sbirciando tra i commenti agli articoli comparsi negli ultimi tempi, anzichè chiarire i termini della questione aumenta la confusione. Infatti si va dalle critiche più feroci circa l'utilità di tenere in piedi una struttura così costosa, capace solo di generare "sinecure" inutili e dispendiose e favoritismi, alle lodi più smaccate della cultura e della "grandeur". E così c'è chi vede in Villa Medici l'alto luogo dell'arte e della cultura francesi (così s'esprime ad es. l'attuale direttore Richard Peduzzi, e ci mancherebbe altro) e chi se la prende con lo spirito elitario che vi aleggia e con gli artisti "fonctionnarisés", capaci di smuovere soltanto l'aria ! Chi pensa che lo Stato sia troppo generoso con coloro i quali, col pretesto dell'arte, approfittano della situazione e chi chiede più rispetto per la cultura francese. Chi si scaglia contro l'arroganza di Peduzzi che ha il coraggio di lamentarsi per le ristrettezze del budget e chi sottolinea che, in fin dei conti, un budget di 5 milioni di euro non è poi granchè. Insomma, tutto il mondo è paese, le polemiche non cesseranno mai. A questo punto mi piacerebbe sentire il parere di chi, residente a Roma beato lui, saprà certo qualcosa di più concreto e pratico sulla programmazione delle attività, se è ricca e quanto, se Villa Medici è aperta a tutti, se in una parola è utile ai veri amatori dell'arte, siano essi romani o no.
Lupo.

lunedì 7 aprile 2008

Ricordo di Jim Clark (e Yuri Gagarin)


Giusto quarant'anni fa, durante una gara di secondaria importanza in Germania (era una prova di Formula 2) moriva per un banale incidente, forse causato da una foratura, il grande pilota scozzese Jim Clark. A molti di voi questo nome magari non dice niente, ma per chi come il sottoscritto ha vissuto gli anni sessanta ed era appassionato di automobilismo l'apparizione di questo pilota sui circuiti della Formula 1 fu qualcosa di straordinario. Infatti Clark era non solo un campione dallo stile inimitabile, ma anche un uomo discreto, dai modi signorili, poco incline alle stupidaggini del jet-set. Fu sempre legato alla Lotus di Colin Chapman, con cui vinse 25 Gran Premi, 2 Mondiali ed anche la 500 Miglia di Indianapolis. Non sono in grado di dare un giudizio tecnico, ma credo di non sbagliare se associo Jim Clark a campioni dello sport automobilistico come Nuvolari, Fangio, Stewart, Senna, Schumacher.
Per uno strano gioco del destino una decina di giorni prima era scomparso durante un volo di prova di un nuovo caccia Mig-15 un altro grande protagonista di quei favolosi anni '60, e cioè il russo Yuri Gagarin, più "grande" di Clark di un paio d'anni. Gagarin era stato il 12 Aprile 1961 il primo uomo ad orbitare attorno alla terra, il primo "cosmonauta", dunque non un campione sportivo stricto sensu. Mi piace tuttavia accostare in qualche modo questi due giovani e sfortunati protagonisti della eterna sfida dell'uomo a superare i propri limiti. E ricordarli insieme a voi. Lupo.