domenica 31 maggio 2009
Giornata mondiale senza tabacco
mercoledì 6 maggio 2009
Siamo in tanti fuori dal coro
Buona giornata. Lupo.
FUORI DAL CORO
di Carlo Loccarini
Passo la giornata del 25 Aprile partecipando alla manifestazione di Porta San Paolo, che ricorda il primo atto della Resistenza romana, e rileggendo la raccolta delle lettere dei Partigiani condannati a morte. Lettere commoventi, anche strazianti, di donne ed uomini che stanno per affrontare i plotoni d’esecuzione fascisti e nazisti. Lo comunicano ai propri cari esprimendo sentimenti alti, con una fermezza, un rigore, una serenità che derivano dalla consapevolezza di aver compiuto l’unica scelta possibile “contro l’Italia falsificata dai fascisti” e per una “nuova Italia, più forte, degna e libera per le nuove generazioni” (Romolo).
Ti commuovi anche tu e leggi, ancora con grande emozione, i giornali del giorno dopo.
La novità più importante, quest’anno, è che, dopo 14 anni di dinieghi e rifiuti, Berlusconi ha partecipato alle celebrazioni con il fazzoletto da partigiano legato al collo e con belle parole (lo ha fatto nella città di Onna distrutta dal terremoto e dove, per rappresaglia per un cavallo che una ragazza non voleva farsi rubare dai nazisti, furono trucidate 17 persone!).
Io non riesco a partecipare al coro di chi esulta o di chi dice “meglio tardi che mai”, di chi, insomma, pone l’atto al di sopra delle reali motivazioni che lo hanno prodotto. La politica vive di scelte calcolate, opportunistiche e di questa politica il Nostro è il maggiore rappresentante. La conversione ha valore in sé? Io non riesco a non pensare ad una folgorazione sulla via del Quirinale.
Ragioniamo.
Fino a qualche giorno fa, il 25 Aprile era una festa comunista, e perciò da rifuggire, che Lui derideva dicendo che doveva lavorare, non aveva tempo da perdere. Ora non solo partecipa, ma riconosce pure il ruolo importante svolto dai comunisti nella Resistenza (sic!).
Dalla Resistenza è nata la nostra Carta Costituzionale. Ebbene, non si è ancora spenta l’eco della Sua famosa sentenza: la Costituzione è di stampo sovietico.
Se andiamo, poi, a spulciare tra le righe delle Sue odierne affermazioni, troviamo una perla significativa, anche senza scomodare Freud: “I repubblichini hanno combattuto per una causa persa”. Che sciocchi! Si combatte solo se si è sicuri di vincere, indipendentemente da quello per cui si combatte. (Lui è, anche, in grado di gridare “Viva la Resistenza” se Gli serve per vincere ancora, o no?).
Infine, vuol cambiare il nome di festa della Liberazione in festa della Libertà. Libertà è una parola che usa spesso (compare anche nel Suo nuovo partito) evidentemente solo per controbilanciare le tante censure comminate durante questo Suo regno.
E’ la lotta di Liberazione che ha riportato Libertà nella falsificata Italia dei fascisti, quindi limitarsi a dire “Libertà” significa cancellare la Resistenza e la lotta di Liberazione. Ben altro valore ha quella parola sulla bocca dei Partigiani condannati a morte.
Ha tolto l’equiparazione tra Partigiani e repubblichini? Nel contesto era inevitabile.
Sono proprio fuori dal coro!