mercoledì 6 maggio 2009

Siamo in tanti fuori dal coro

Sono ormai passati diversi giorni dal 25 Aprile. E' vero. Ma i valori fondativi del nostro Paese, pur essendo legati a tale ricorrenza, vanno oltre di essa e dovrebbero rivestire un ruolo ed un significato "perenni". Credo, dunque, che non sia troppo tardi per mettere in chiaro certe cose e prendere le distanze da pentimenti più o meno strategici. Allo scopo trovo molto appropriato il seguente commento, che riporto per intero condividendolo appieno, preso dal neonato sito SezioneLaSinistra
Buona giornata. Lupo.

FUORI DAL CORO

di Carlo Loccarini

Passo la giornata del 25 Aprile partecipando alla manifestazione di Porta San Paolo, che ricorda il primo atto della Resistenza romana, e rileggendo la raccolta delle lettere dei Partigiani condannati a morte. Lettere commoventi, anche strazianti, di donne ed uomini che stanno per affrontare i plotoni d’esecuzione fascisti e nazisti. Lo comunicano ai propri cari esprimendo sentimenti alti, con una fermezza, un rigore, una serenità che derivano dalla consapevolezza di aver compiuto l’unica scelta possibile “contro l’Italia falsificata dai fascisti” e per una “nuova Italia, più forte, degna e libera per le nuove generazioni” (Romolo).

Ti commuovi anche tu e leggi, ancora con grande emozione, i giornali del giorno dopo.

La novità più importante, quest’anno, è che, dopo 14 anni di dinieghi e rifiuti, Berlusconi ha partecipato alle celebrazioni con il fazzoletto da partigiano legato al collo e con belle parole (lo ha fatto nella città di Onna distrutta dal terremoto e dove, per rappresaglia per un cavallo che una ragazza non voleva farsi rubare dai nazisti, furono trucidate 17 persone!).

Io non riesco a partecipare al coro di chi esulta o di chi dice “meglio tardi che mai”, di chi, insomma, pone l’atto al di sopra delle reali motivazioni che lo hanno prodotto. La politica vive di scelte calcolate, opportunistiche e di questa politica il Nostro è il maggiore rappresentante. La conversione ha valore in sé? Io non riesco a non pensare ad una folgorazione sulla via del Quirinale.

Ragioniamo.

Fino a qualche giorno fa, il 25 Aprile era una festa comunista, e perciò da rifuggire, che Lui derideva dicendo che doveva lavorare, non aveva tempo da perdere. Ora non solo partecipa, ma riconosce pure il ruolo importante svolto dai comunisti nella Resistenza (sic!).

Dalla Resistenza è nata la nostra Carta Costituzionale. Ebbene, non si è ancora spenta l’eco della Sua famosa sentenza: la Costituzione è di stampo sovietico.

Se andiamo, poi, a spulciare tra le righe delle Sue odierne affermazioni, troviamo una perla significativa, anche senza scomodare Freud: “I repubblichini hanno combattuto per una causa persa”. Che sciocchi! Si combatte solo se si è sicuri di vincere, indipendentemente da quello per cui si combatte. (Lui è, anche, in grado di gridare “Viva la Resistenza” se Gli serve per vincere ancora, o no?).

Infine, vuol cambiare il nome di festa della Liberazione in festa della Libertà. Libertà è una parola che usa spesso (compare anche nel Suo nuovo partito) evidentemente solo per controbilanciare le tante censure comminate durante questo Suo regno.

E’ la lotta di Liberazione che ha riportato Libertà nella falsificata Italia dei fascisti, quindi limitarsi a dire “Libertà” significa cancellare la Resistenza e la lotta di Liberazione. Ben altro valore ha quella parola sulla bocca dei Partigiani condannati a morte.

Ha tolto l’equiparazione tra Partigiani e repubblichini? Nel contesto era inevitabile.

Sono proprio fuori dal coro!


5 commenti:

Bianca 2007 ha detto...

BRAVO CARLO LOCCARINI!
Anche allora prefetti,podestà fascisti battezzati sindaci o commissari prefettizi,alti e medi burocrati furono inamovibili dagli scranni e,quel dna si sarà propagato a dis-misura in quella politica conservatrice anche di "ciarpame" che,ignorando il sangue di tante fronti pure,li sberleffa con un fazzoletto da partgiano al collo.Ma "costui" non ha nel suo dna nè sangue operaio o contadino,nè pensieri di Democrazia fondata sulla Carta Dei Diritti e neppure obiettivi di costruire nel MEGLIO e per il MEGLIO,ma solo la difesa di un'impero (di plastica) fondato sui detriti di casa sua sorti su un passato di "sofferenza e lotta" di altri...Bianca 2007 II FUORI DAL CORO

Anonimo ha detto...

Il Cavaliere o è un uomo di poche letture oppure è un lettore frettoloso poichè della Resistenza
recepisce solo ciò che corrisponde ai suoi interessi ed alla sua immagine. Al suo album fotografico mancava una foto da patigiano. Voila. Ecco fatto. Della Resistenza
ricorda la parola libertà dimenticando che ci siamo liberati
dal fascismo e che da quella lotta è nata la nostra Costituzione di cui,in più occasioni,ha manifestato
il desiderio di cambiarla anche senza il consenso delle minoranze
ritenendola da intralcio ai suoi programmi.Non dimentichiamo che questo signore mira al Quirinale.
Con cotanto Presidente la nostra Costituzione diverrebbe solo carta straccia. Carletto seguo il tuo sito. Non sarai solo Fuori dal Coro.

Mauro-Mo

gobettiano ha detto...

Non sei fuori dal coro. Ragioni e fai delle valutazioni che trovano conforto nei fatti che tu stesso citi.
berlusclown è un mentitore incallito e cinico che passerebbe sul cadavere di sua madre. Se ci fossero dubbi,le sue parole avverso sua moglie lo dimostrano in maniera incontrovertibile.
E tutto questo dimostra che siamo un popolo di mentecatti che ha disconnesso il cervello.
luigi

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good