domenica 31 maggio 2009

Giornata mondiale senza tabacco




Sono passati più di vent'anni da quando venni a sapere che nella mia città la LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) proponeva un "corso" per smettere di fumare. Era il primo che organizzavano, poco più di un esperimento, si diceva. Desideroso di liberarmi da questa odiosa dipendenza, ed anche incuriosito, aderii all'iniziativa e presi parte al primo incontro con una quindicina di "colleghi" che avevano deciso di provare anch'essi a diventare degli ex. C'erano persone di entrambi i sessi, di varie età ed abbastanza eterogenee quanto a livello socio-culturale, ma accomunate dalla stessa identica determinazione a smettere: almeno quelli di noi (quasi tutti, a dir il vero) che superarono l'ostacolo del primo incontro. In effetti la conduttrice, nell'illustrare contenuti e modalità del corso, mise subito in chiaro che la volontà di smettere di fumare sarebbe stata la conditio sine qua non per garantirsi una possibilità di successo. Pertanto qualcuno che non era sufficientemente determinato pensò bene di ritirarsi su due piedi. Ma gli altri, tutti noi, andammo fino alla fine con costanza e fummo molto contenti. Durante gli incontri non eravamo bersagliati (terrorizzati ?) da immagini di polmoni devastati dal cancro e amenità simili, anzi, tutto era molto soft e si lasciava al partecipante la scelta del momento in cui sottoscrivere il solenne impegno ad abbandonare le sigarette. C'era un unico obbligo fin dall'inizio: fumare solo le nostre sigarette e tenere una specie di diario su cui annotare quando e perchè durante la giornata si fumava. Il diario non era altro che un foglio giornaliero arrotolato attorno al pacchetto, che occorreva dunque srotolare prima di fumare: siccome la faccenda non era sempre agevole, posso testimoniare che semplicemente con questo trucco il numero delle sigarette calava vistosamente. La metodologia seguita in questi corsi dalla LILT era basata sulla dinamica di gruppo e sul sostegno reciproco che i fumatori si prestavano l'un l'altro. Un po' come fanno gli alcoolisti anonimi, ci dissero, mentre la presenza del conduttore, via via che si succedevano le riunioni, sarebbe divenuta meno determinante, essendo il gruppo il vero protagonista. Non sto a raccontare troppi particolari, altrimenti rischio di annoiare. Dico solo questo. Finito l'incontro si andava tutti quanti in pizzeria a terminare la serata, e ad un occhio estraneo sarebbe parso abbastanza inquietante la presenza di alcuni che continuavano a fumare tranquillamente in mezzo a chi aveva già sottoscritto l'impegno a smettere e dunque, con stoicismo, lottava per resistere. Era comunque tutto molto bello e coinvolgente. Pensate che uno di noi, un avvocato, ogni volta tesseva l'elogio della sigaretta (quasi un'arringa difensiva) e smise di fumare solo all'ultimo: e il bello è che ci riuscì, davvero ! Per finire dirò che, per parecchio tempo dopo la conclusione del corso, continuammo a ritrovarci periodicamente col gruppo degli ex-fumatori. S'era instaurato un legame incredibile fra di noi.
In seguito, volendo ringraziare la LILT per l'opportunità fornitami, detti la mia disponibilità ad operare come conduttore di analoghi corsi che in seguito si tennero numerosi in città, visto il successo dell'iniziativa. Mi furono dati testi e materiale per poter acquisire una formazione di base, e così feci l'esperienza di conduttore: in effetti mi resi conto che mi serviva moltissimo l'essere stato coinvolto in prima persona agli incontri e l'aver vissuto il tutto dalla parte di chi si sforza di conquistare la libertà dal fumo. Ma credo che il valore aggiunto dipendesse in gran parte dal fatto che a svolgere questa funzione fosse un ex-fumatore, uno che era riuscito a gettare via le sigarette.
Ho voluto raccontare questa cosa per dare un piccolo contributo, oggi che si celebra la giornata mondiale senza tabacco, a chi magari sta pensando di liberarsi dal vizio del fumo e teme di non farcela. Mi permetto di suggerire due cose. Anzitutto è vero che da soli è più difficile vincere la dipendenza, mentre insieme ad altri, inseriti in un gruppo determinato e con le metodiche giuste, è possibile smettere di fumare. In secondo luogo non bisogna dimenticare mai che smettere è l'unica cosa da fare, se siamo forti fumatori e non ce la facciamo a controllarci. Proprio nell'ammettere che la sigaretta è più forte di noi sta la nostra forza, come credo succeda agli alcoolisti: io sono più debole di te, non ce la faccio a tenerti sotto controllo, l'unico modo che ho per sconfiggerti è evitarti del tutto. Sembra un paradosso, ma è così. Io ci sono riuscito.
Grazie per l'attenzione. Lupo.

2 commenti:

gobettiano ha detto...

Bravo per aver vissuto e raccontato questa esperienza. Credo sia giunto il momento anche per me di buttar via le sigarette e mi rendo conto che chiedere e trovare aiuto sia importante.
luigi

lupo42 ha detto...

Scoprire, caro Luigi, che anche tu potresti beneficiare di un ... aiutino mi conferma che ho fatto bene a ricordare la giornata del 31 maggio. Mi auguro di sentire, a breve, che hai preso la saggia decisione di smettere, magari appoggiandoti alla locale LILT.
Ciao.
Luciano.