Ho seguito in TV le gare dei mondiali di atletica di Berlino, che oggi si chiuderanno con "zero tituli" per l'Italia. Ho anche letto diversi articoli e commenti, e mi sono ulteriormente convinto sul perchè del fallimento della squadra italiana. So di non dire niente di nuovo o di speciale a proposito, e nemmeno voglio sminuire il sacrificio e la performance di alcuni dei nostri ragazzi, i quali forse di più non avrebbero potuto fare. Ma il dato di fatto è lì, sta scritto e c'è poco da fare, se non prendere atto che qualcosa non va. Da parecchio tempo, direi. Dunque un sacco di Paesi (32 mi sembra) hanno conseguito delle medaglie, ma noi no, non ci siamo. Credo sia la prima volta che questo succede, ma forse è un bene. Così non ci sono più alibi e, come qualcuno ha scritto, non c'è nemmeno la foglia di fico della medaglietta di bronzo che salva la spedizione. E' chiaro che l'atletica deve essere rifondata, nel senso che bisogna ricostruire (come si dice) il "movimento" dalle radici. In altre parole ripartire dalla scuola. Non capisco perchè il CONI non intervenga con forza sul Governo per riportare lo sport nella scuola, ottenendo i finanziamenti e le risorse tecniche necessari. Sono un inguaribile ottimista, lo so, e continuo a sognare. E nel mio sogno vedo anzitutto che le ore di educazione fisica, fin dalle medie inferiori, vengono aumentate e sono impartite da insegnanti specializzati, all'interno di strutture adeguate. E poi vedo persino che se un ragazzo eccelle nello sport viene valorizzato ed aiutato dal corpo insegnante, pur in presenza di carenze in alcune materie, sì da progredire comunque nella carriera scolastica. Un po' come succede negli States, no ? Ma la realtà è ben diversa e temo che il mio sogno sia di difficile realizzazione, visto che i ministri della pubblica istruzione fin qui hanno fatto poco o nulla per incentivare lo sport di base, ossia l'atletica, nelle scuole: addirittura qualcuno ha avuto l'originale pensata di abolire le ore di educazione fisica ...
Ritengo che sia questo il principale motivo dell'attuale crisi. Non l'unico, però. Vanno considerati anche altri aspetti, ad es. il fatto che in Italia tutto gira intorno al calcio (soldi compresi) e ci si ricorda di certe discipline sportive (i cosiddetti sport minori) soltanto in occasione delle Olimpiadi, quando sono utili a rimpolpare l'esiguo medagliere: finiti i Giochi, chissenefrega della marcia, del pugilato, della ginnastica, del tiro con l'arco, della lotta greco-romana ecc. Ora, sia chiaro, l'atletica non è uno sport minore, tutt'altro ! Anzi, dovrebbe essere la regina degli sport, ma purtroppo oramai da tanti anni la stiamo trattando come una cenerentola, a tutti i livelli, dai vertici federali in giù. Ci mancano i dirigenti capaci ed i bravi tecnici, che una volta il mondo ci invidiava (penso a Calvesi ed a Vittori). Non solo, non sappiamo servirci della preziosa collaborazione di alcuni grandi ex-atleti (v. Mennea, Tilli, Panetta ...) e falliamo miseramente nella gestione di quei pochissimi talenti di cui disponiamo (vedi il caso del lunghista Howe).
Tutto ciò mentre si offre alla nostra gioventù, anche per nostre colpe, uno squallido panorama di tronisti e veline, che mal si concilia con lo spirito di sacrificio e la passione necessari per dedicarsi all'atletica. D'altra parte, se è vero che a livello amatoriale c'è una crescita costante di gente che corre, gioca a calcetto, va in mountain-bike, frequenta piscine, pratica gli sport invernali ecc. e dunque è attenta al benessere psico-fisico ed alla propria salute, è altrettanto vero che non si vedono in giro degli atleti "amatori". Infatti l'atletica è uno sport di base, preliminare e preparatorio alla disciplina che eventualmente il ragazzo in seguito sceglierà di praticare, perchè più gradita o adatta alle sue caratteristiche. Solo alcuni, pochi inevitabilmente, decideranno di dedicarsi all'atletica agonistica. Ma il punto è proprio questo. Se la base dei praticanti in età scolastica è sempre più ristretta, sempre di meno saranno poi gli atleti agonisti su cui contare. E di talenti veri ne nascono pochi: come si sa, qui da noi non si respira l'aria della Jamaica.
Lupo.
Verso gli ottanta/13
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Civetteria senile. Il libro dedicato all'Imperatore Adriano invece se ne
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1 anno fa
3 commenti:
E' molto più facile e gratificante farsi il mazzo in palestra e poi diventare tronista o velina rimanendo uno zulù semianalfabeta ed avere un quarto d'ora di visibilità. Vuoi mettere! Poi aggiungi il resto che hai egregiamente descritto, ed eccoci qui.
luigi
ti ringrazio di questo post che mette l'accento su uno sport così bello e così negletto
marina, che amava il salto in alto
caro Luciano.... "zeru tituli" è il tormentone della scorsa stagione calcistica... è già ripreso il campionato, mio marito è già in prima fila con sky e il suo Milan.... e io ne ho già le tasche piene di telecronache e opinionisti... sono depressa :-(
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