Perquisizione della GdF, con sequestro di materiale e documenti, nelle abitazioni e nel luogo di lavoro dei due giornalisti de L'Espresso Gianluca Di Feo ed Emiliano Fittipaldi, autori del servizio-inchiesta pubblicato sul numero in edicola oggi dal titolo "Così ho avvelenato Napoli". Nell'articolo in questione l'imprenditore Gaetano Vassallo ammette di aver gestito con la camorra per vent'anni il traffico di rifiuti tossici in Campania e tira in ballo parecchi politici e funzionari, sostenendo di averli pagati: tra questi anche l'attuale Sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino.
Fin qui il fatto. Se la notizia è vera, sorprende che ancora una volta si metta sotto inchiesta la stampa, quasi che la magistratura sia più interessata a scoprire i rapporti fra i giornalisti e le loro fonti, piuttosto che a indirizzare ogni sforzo, ogni indagine, sui gravi fatti denunciati. Certo, quella dei rifiuti di Napoli è una faccenda terribilmente forte: c'è la camorra di mezzo, come sappiamo. Ma è chiaro che si vuol far capire che certe cose è meglio lasciarle stare, che non si devono più toccare certi nervi scoperti.
Tutti sappiamo che compito della stampa è raccontare i fatti e le verità che stanno dietro i fatti, informando dunque con onestà e correttezza professionale i cittadini lettori. Perciò credo che la magistratura non dovrebbe perdere tempo spedendo 18 finanzieri (!) a perquisire un giornale, alla ricerca di chissà cosa, poi. Agendo così, come si fa a non pensare che si vuole imbavagliare la libertà di informazione ?
Spero di sbagliarmi. Purtroppo ho l'impressione che ci sia una linea comportamentale che va in una precisa direzione, che lega in certo senso episodi diversi tra loro. Una specie di regime ormai. Vedi la vicenda Alitalia, la reviviscenza del fascismo (la stupidaggine che ci ha allietato ultimamente), la stretta su Rom, puttane e fannulloni, adesso pure il ritorno della maestra vecchia maniera ... Per non parlare del brutto episodio anti-democratico successo a seguito della contestazione della Gelmini da parte di alcuni docenti precari, che la Polizia si è preoccupata di identificare, in perfetto stile scelbiano.
Non so cosa pensare. Mi sembra tutto un arretramento su posizioni vecchie, che puzzano tanto di fascismo. Qualcuno ha osservato che da un po' di tempo in qua, dove ti giri, non vedi altro che "restaurazione": a proposito di conquiste sociali, diritti dei lavoratori, welfare ... E dappertutto, imperanti, i tagli. Mentre il nostro beneamato premier ostenta fiducia e sicurezza. Chi ha il coraggio di dubitare che il problema dei rifiuti in Campania sia stato risolto, una volta per tutte ? Proprio come quello dell'Alitalia.
Lupo.
Verso gli ottanta/13
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Ho deciso di pubblicare in forma eBook sia L'Ascoltatrice che Dep&Dap.
Civetteria senile. Il libro dedicato all'Imperatore Adriano invece se ne
resta in ar...
1 anno fa
10 commenti:
Abbiamo avuto la stessa idea;proprio stamattina ho messo il link dell'articolo della perquisizione della GDF nelle abitazioni dei due giornalisti, apparso nella home del Messaggero, sul mio blog.Anche il caso Guzzanti non scherza, tra poco perseguiteranno tutti coloro che esercitano il diritto di parola e di libertà di opinione.La situazione è molto seria ma sembra che non siano molti coloro che ne intendano,realisticamente, la pericolosità.
In effetti hai ragione a citare il tentativo di "incriminare" la Guzzanti per vilipendio al Papa, quasi ci sia dietro un disegno preciso per togliere la libertà di parola e opinione.
Pure la condanna di Carlo Ruta nello scorso mese di maggio per "stampa clandestina" dà molto da pensare, non è vero ?
Lupo
Caro Lupo fatto è che i tagli, purtroppo, occorrono per diecimila motivi xosì come occorre recuperare il senso di responsabilità, di operosità, di merito in tutto il paese. Fatto è che si sta dimostrando che una istanza condivisibile in linea di principio la si sta afrontando con metodi tra l'autoritario e l'incompetente; tra il favorire gli amici e dottere gli altri; trea il manomettere la costituzione e l'esautorare il parlamento. E della serie fa parte zittire ed intimidire chi parla o non si conforma specie l'informazione, quella puccola parte del sistema che a suo rischio non si mette in ginocchio.
E noialtri italiani gonfiamo di fiducia i sondaggi. Infatti siamo gente che del cerchiobottismo di bassa lega, del leccaculismo, del soccorso ai vincitori, del tengo famiglia ha fatto un'arte sopraffina. Purtroppo.
luigi
Ciao Lupo
sono d'accordo con te.Siamo in pieno regime.Il grande Comunicatore
e molti mezzi di comunicazione,la voce del Padrone,si credono autorizzati e legittimati,poichè maggioranza nel paese e sondaggi alla mano,di potere fare e disfare impunemente poichè la maggioranza degli italiani li ha votati. Governano a forza di decreti e voti di fiducia svuotando di ogni significato e potere la funzione del Parlamento. Una concezione di governo e di potere appropriata alla figura populista del caudillo
del vecchio sudamerica. Ma la cosa che mi colpisce e mi indigna di più è la naturalezza con la quale poichè sanno di poterlo fare impunemente. Il nostro paese, purtroppo,è pieno di creduloni che leggono poco,si informano meno e quando lo fanno si affidano alla televisione. Questi sono i risultati. Non mi rassegno e,nel mio piccolo mondo,farò tutto il possibile per contrastare,anche se in minoranza,questo stato di cose.
Viviamo un brutto periodo.Altri hanno vissuto periodi peggiori. Abbi fiducia Lupo,vedrai,anche noi soppavviveremo. Un caro saluto
Mauto- mo
viviamo in un paese in cui i silenzi non pesano e la verità può essere manipolata per renderla più maneggevole. Nessuno è esente da responsabilità e anche la stampa ha le sue tentazioni di pensiero medio a cui soggiace volentieri. Certo che non è nei giornali che si dovrebbe cercare la notizia criminis. Mi piacerebbe assai Lupo che i giornali che leggo fossero davvero liberi, contando più sul lettore e meno ossequienti al pensiero altrui. Purtroppo non è così e la debolezza di chi mette in piazza i panni sporchi è anche nelle redazioni consenzienti al potere. Qualunque esso sia.
@Luigi
Tanti fra noi, penso, non vedono l'ora che sia ristabilito nel nostro paese, finalmente, il riconoscimento del merito (così dicasi per il senso di responsabilità ecc.). Ma quello che troviamo ogni giorno, al di là degli slogan, sono appunto arretramento e restaurazione, ispirati (per usare parole tue) da
un mix di autoritarismo e incompetenza. Magari il termine è abusato, ma si potrebbe dire che manca totalmente un progetto.
@Mauro-Mo
Anch'io credo sia molto grave l'annientamento della funzione parlamentare, tale da ridurre l'Italia ad un regime da caudillo sud-americano. Speriamo bene !
@Willy
La penso come te: la stampa s' indebolisce quando persevera nel mettere in piazza i panni sporchi. Non è così che si difendono la democrazia e la libertà d'informazione. Lo stesso risultato controproducente che si ottiene anche con le volgarità gratuite, non trovi ? Tuttavia voglio pensare che non tutte le redazioni siano consenzienti al potere politico-economico, pur sapendo benissimo che la nostra gente da sempre "del tengo famiglia ha fatto un'arte sopraffina" (come dice Gobettiano).
Ciao e grazie per i vostri commenti. Lupo
Invoco anche io il riconoscimento al merito, ma non è questo che mi sembra di vedere, a meno che con merito i nostri governanti non intendano, come intendono, merito di censo e di posizione.
quanto alla censura penso anche io che ci stiamo attestando su un regime, consenziente gran parte del popolo italiano.Il che rende la cosa molto più grave!
marina
CARO LUPO,
censura,bavaglio,tagli,falsi obiettivi,deviazioni manipolate e strade indirizzate da intenzioni altre dal "vero migliore",comunicazioni ridotte all'osso e snaturate all'origine,non hanno altra finalità che determinare un flusso unidirezionale di messaggi che pochi monopolisti ed i loro mediatori "accreditati" selezionano ed inviano milioni e milioni di persone passive.E i danni li abbiamo sotto gli occhi.Nella Grecia di Pericle (V sec a.C) il diritto di parola (isegoria) era il presupposto stesso della Democrazia Ateniese; ogni cittadino poteva esercitarlo nelle assemblee popolari nell'ambito della Costituzione.Perciò una pena sentita era quella della privazione del diritto di parola.A me sembra che questo "DIRITTO DI PAROLA" venga inficiato dal ridicolo,smembrato dalla povertà di autentica convinzione che raccoglie qua e là solo parole.IL SENTIMENTO POPOLARE è venuto a meno e,ciò che si percepisce è solo un risentimento di disfatta..Si odia senza sapere a chi indirizzare questo odio,ci si sbrana l'un con l'altro senza ragionevoli motivi invece che prendere COSCIENZA dei veri responsabili.O forse i responsabili siamo noi stessi che non sappiamo far uso di intelligenza e di pensiero operante?!E così si diventa collaborazionisti coi carnefici stessi.Forse un pò di sano e vitale patriottismo non guasterebbe.Che ne dici? Quando durante la Terza Repubblica,i francesi che si erano affidati alla parte meno penosa e meno dolorosa per effettuare una retifica indispensabile per "scegliere" da quale parte stare,e l'abbandonarono,s'accorsero poi (giugno 1940) quanto può essere orrendo e pietoso lo spettacolo di un popolo che non è legato da nessun vincolo di fedeltà.E solo più tardi,si strinsero nuovamente stretti esclusivamente intorno all'idea di Frncia.Oggi si chiamerebbe "sovranità popolare" ma dentro a una realtà che uno Stato dovrebbe rappresentare.Lo Stato però è una cosa fredda che non può essere amata; ma esso uccide e abolisce tutto quel che potrebbe essere ggetto di amore; e quindi si è costretti ad amarlo,perchè non c'è nient'altro.Questo è il suplizio morale dei nostri contemporanei e,forse,anche la vera causa di quel fenomeno del "capo" che oggi sorge ovunque e sorprende tanta gente?...Eppure,Noi sappiamo molto bene che i processi di conoscenza,formazione,informazione di massa si basano sul presuppoto che vi sia COMUNICAZIONE interattiva tra le parti interessate; popoli,gruppi e persone in DIFETTO,subiamo le menzogne,la censura,e la propaganda di pochi furfanti.
I processi politici e sindacali presuppongono la comunicazione dei cittadini e dei lavoratori (tra loro e con i loro rapprsentanti e leader) nonchè con il mondo esterno.In DIFETTO ,manca la democrazia politica e sindacale e le lotte operaie e popolari vengono criminalizzate o censurate da una ristretta oligarchia..
Il consumo equo e cosciente di beni e di ervizi implica uno scambio comunicativo tra fornitore e fruitore.Perciò i monopolisti "felloni" bloccano la comunicazione "di ritorno" e praticano solo quella unidirezionale verso l'utente-cliente.Risultato? Truffe,raggiri ed inganni.
Tutti i rapporti istituzionali presuppongono un rapporto comunicativo tra cittadini ed istituzioni.Dove manca,i cittadini sono sudditi vessati e manipolabili.
Le leggi ed i rapporti internazionali dovrebbero basarsi su rapporti di comunicazione e di conoscenza tra popoli e Nazioni diverse.Altrimenti si fanno manipolazioni interessate che generano guerre e rancori di vario tipo.E' quanto oggi si vive.
I rapporti con l'ambiene e le sue risorse sono basate su una corretta valutazione del rapporto persona-ambiente-persona; una valutazione che ci deriva dall Comuniazione-formazione.DIFETTO,abbiamo distruzione ambientale e spreco dissennato di risorse non rinnovabili.
Nei processi giudiziari(se viene negato il diritto di repplica o do Comunicazione dei giudici) ogni inquisito può fare la vittima e criminalizzare il suo giudice.E' anche importante attribuire ai cittadini il diritto di parola nei procedimenti giudiziari che li riguardano.
E scusa se non ho detto altro...Bianca 2007
Sì, cara Bianca2007, fai bene a prendertela con la comunicazione unidirezionale: siamo d'accordo sul fatto che i processi comunicativi sono tali se avvengono in tutti e due i sensi (in caso contrario si tratta di informazione, ciò di cui appunto stiamo parlando). Qua ho paura anch'io che si stia arrivando ad una informazione di regime, come temono molti di noi, specie se c'è di mezzo la TV, con i suoi slogan, i suoi servi ed il lerciume che conosciamo. C'è un correttivo a tutto ciò ? Può bastare l'attenzione di cittadini svegli e attenti alle mistificazioni ed alle blandizie ? Chissà ! Ho parecchi dubbi. Mi unisco a quelli che (come Marina) lamentano che il nostro popolo pare essere in gran parte consenziente.
Ciao e grazie. Lupo.
good start
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