domenica 15 marzo 2009

Nord e Sud: dove sta la differenza ?


Qualche tempo fa avevo letto con stupore sul Corriere questo articolo, dove si narrano le vicende che hanno portato alla costruzione dello scalo di Salerno ed al suo attuale fermo. Solo a distanza di pochi mesi dall'inaugurazione, il "Salerno-Costa d'Amalfi" oggi è diventato un aeroporto fantasma. Qualche jet privato e qualche charter: un'altra cattedrale nel deserto, dunque. Un esito che in Italia siamo abituati a vedere, purtroppo. Ma quali i motivi che hanno portato alla crisi odierna di questo scalo costato un sacco di soldi ? Gli scontri fra la compagnia low-cost spagnola ed il tour operator di Fiumicino, lo stupido campanilismo ed i condizionamenti della politica locale, i continui ritardi e la cattiva manutenzione dei velivoli, le promesse non mantenute, la mancata pubblicità per il nuovo scalo, ecc. Resta il fatto che, dopo una buona partenza, ora è praticamente tutto fermo. Ciononostante, si sta pensando di spendere altri milioni di euro per allungare la pista ! Incredibile, no ? Quando ho letto l'articolo di cui sopra ho pensato, onestamente, che il tutto si inquadrava benissimo nella solita tragicommedia del nostro Mezzogiorno, divoratore di risorse ed incapace di avvicinarsi agli standard politico-gestionali di un paese civile. Nihil novi, mi sono detto, sicuro che certe cose qui al Nord non potrebbero accadere. Niente di più sbagliato.

Infatti ieri mattina ho letto, sempre sul Corriere, che l'aeroporto di Montichiari (Brescia) ha chiuso l'esercizio 2008 con una perdita di 5 milioni di euro e che al momento ospita un volo al giorno ! Ma la sorpresa non finisce qui, tutt'altro. Il fatto veramente sorprendente è che gli enti pubblici bresciani sono pronti a sborsare 20 milioni di euro (e gli imprenditori altri 10) per acquisire il controllo dello scalo, e rilanciarlo alla grande. Il giornalista del Corriere si chiede: ma se nel nord già fa fatica Malpensa, se il problema è che ci sono troppi scali in pochi chilometri, che senso ha questo federalismo aeroportuale (o campanilismo) ? Ritengo che tutti quanti ci dobbiamo domandare che senso abbia questa rincorsa, basta avere un po' di sale in zucca: nella pianura padana, è indubitabile, ci sono già fin troppi scali e sarebbe meglio razionalizzare il traffico aeroportuale piuttosto che fare investimenti nell'illusione di "poter governare il territorio". Alla fine, mi sembra, anche al nord regnano incontrastati l'opportunismo politico e la megalomania.

C'é da riflettere, e tanto, anche su un'altra faccenduola emersa sempre in questi ultimi giorni. Mi riferisco alla truffa scoperta in una azienda sanitaria di ..... Napoli ? no, mi sbaglio, di Brindisi ? no, accidenti, di Treviso ! dove sono state scoperte diverse brave persone (immagino rigorosamente "padane") che per poche decine di euro sono state capaci di fregare il SSN: infatti questi egregi individui si sono spacciati per poveretti non in grado di pagare un ticket, mentre in realtà erano benestanti, professionisti, imprenditori, ecc. Che dire a questo punto ? Io vorrei vedere pubblicati i nomi di queste brave personcine, altro che privacy. Ma qui in Italia è molto più facile sbattere in prima pagina dei disgraziati qualsiasi, meglio se rom, giusto ?

Consoliamoci con la più simpatica notizia della settimana, portata agli onori della cronaca da "Le Iene": mi riferisco a quella quarantina di auto blu in servizio con lampeggiante e paletta (a spese dei contribuenti) in fila davanti al Coni per ritirare i biglietti omaggio, è naturale, per ministri e parlamentari. C'era la partita Roma-Arsenal, e che ddovevano fa', poverelli, 'sti onorevoli nostri ?

Che schifo ! Lupo.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Da quando è stata fatta l'unità d'Italia (1861) ad oggi, l'unica cosa che ci rende veramente uniti è la disonestà.
Un caro saluto

Anonimo ha detto...

Apprezzo ed invidio il tuo stile british per delle porcherie che gridano vendetta al buon senso ed alla decenza. Ma non c'è da meravigliarsi! Tanto paghiamo noi. Altro che imprenditori che rilevano quote. Si ripete la pantomima dei "patrioti " di CAI.
Quanto ai gentiluomini di Treviso, mio nonno li avrebbe immediatamente definiti "pidocchi infarinati". Cos'altro aggiungere se non "mio Dio non peggio!".
luigi

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie