Non avrei voluto proprio per niente mettermi a ragionare su quest'altro verminaio scoperto negli ultimi giorni, ma come si fa ? E' veramente grossa l'ultima, ennesima vergogna nazionale, che sembra non trovare riscontro in altri paesi civili e democratici. Non è che non si sapesse che in pratica, dopo la presa di potere del Silvio nazionale, tutta l'informazione radiotelevisiva fosse guidata da un solo manipolatore. Certo, si sapeva e ... si vedeva benissimo, bastava rilevare l'appiattimento dei vari TG, la caduta in verticale della qualità delle trasmissioni "leggere" e la loro omogeneizzazione verso un livello culturale che più basso non si può. Era arrivata l'era dell'Auditel, dei format, della pubblicità ecc. Ma da qui a leggere le intercettazioni che mostrano squallidi intrallazzi, giochetti, aggiustamenti per ritardare una notizia o presentarla in un certo modo, ce ne vuole ! E poi i nomi che sono venuti fuori, i vari Vespa, Del Noce, Mimun, la ex-segretaria personale del Berlusca nominata alta dirigente Rai (chissà per quali meriti). Se fossi un giornalista (come faceva notare qualcuno stamattina sulla stampa non di regime) avrei qualche problema, penso, a rapportarmi ai miei colleghi ed all'ordine professionale cui sono iscritto, e vorrei vedere per una volta, finalmente ed in fretta, fosse fatta un po' di pulizia. Infatti la brutta figura è del giornalismo italiano in primis, e ovviamente della politica, quella politicante e parruccona come quella degli homines novi. In ogni caso tutta 'sta robaccia, è innegabile, andava a vantaggio del centro-destra, c'è poco da dire, anche se, al di là delle personali simpatie politiche, è sempre molto grave che la libertà dell'informazione sia violata a pro di chicchessia. Non so voi, ma io sento dentro di me una rabbia che aumenta ad ogni scandalo ... Che sia perchè mi rendo conto d'essere sempre più impotente ?
Verso gli ottanta/13
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Ho deciso di pubblicare in forma eBook sia L'Ascoltatrice che Dep&Dap.
Civetteria senile. Il libro dedicato all'Imperatore Adriano invece se ne
resta in ar...
1 anno fa
2 commenti:
sai che adesso mi basterebbe la mappa dello sporco, così per sapere dove mettere i piedi quando leggo una notizia. Riunire questi gentiluomini che erano "colleghi" di Biagi e Montanelli, in fogli, tv, riviste di parte, poi si sceglie: mi va bene la pattumiera, la scelgo, ma se voglio il pulito, deve essere certificato. Condivido l'indignazione e la necessità dell'agire diverso: in politica e nella società ormai si è persa la necessità di indignarsi e tutto diventa relativo.
Condivido pienamente la tua preoccupazione. Che il giornalismo televisivo fosse piuttosto "soft" e di parte lo si sapeva, ma l'ennesima beffa a danno dei cittadini su un tema come quello dell'informazione è veramente troppo. Ciò che mi indigna maggiormente è il potere di manipolazione e di controllo del pensiero sulla massa della gente, su chi non ha i mezzi, gli strumenti (o il desiderio) per opporre spirito critico e riflessioni approfondite. Inoltre i veri temi importanti, per la politica e la società, non vengono proposti se non "en passant", in maniera superficiale e fuorviante. Nel giornalismo (ma anche in politica) si guarda all'effetto, raramente alla causa di un fenomeno; quello che prevale non è il senso di responsabilità per il mestiere o l'impegno per la risoluzione convinta dei problemi, bensì la corsa al carro dei vincitori, la via piu' facile e breve per stare dalla parte di coloro che "contano". Certo si parla di malessere della società, di crisi dei valori, ma come superare questo momento "buio" se i primi che sarebbero tenuti a professare dei principi fondamentali come la coerenza e l'onestà, non lo fanno?
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