giovedì 17 gennaio 2008

L'articolo 144.2 e la fine di un sogno


No, non c'entrano la legge sull'aborto e cose simili. Come si capisce dalla foto oggi voglio tralasciare i fatti di casa (COSA !) nostra, non potendone più. Ho pensato che aggiungerei ben poco alla moltitudine di note sugli ultimi avvenimenti: la moratoria della legge 194 ed il martirio di Ferrara, la rinuncia di Benedetto XVI alla visita alla Sapienza nel bel mezzo del conflitto laici-cattolici, l'arresto dell'UDEUR e l'eterna lotta tra politica e magistratura. Sono questi i temi che stanno dilagando nei blog italiani e sui giornali on-line, no ?

Bene: siccome c'è già anche troppa carne al fuoco, per i miei gusti, ho pensato di postare qualcosa circa il caso Oscar Pistorius. Si tratta di quello sfortunato ragazzo di non ancora 22 anni, amputato bilateralmente sotto il ginocchio, da bambino, perchè nato senza talloni. Oscar ha reagito con un coraggio ed una determinazione straordinari alla sua menomazione e, con l'aiuto di protesi speciali, ha sempre praticato diversi sport, sino ad eccellere nell'atletica, precisamente nella corsa sui 400 m. piani. Ne hanno parlato tutti l'estate scorsa. Perchè il ragazzo, non contento di gareggiare e vincere nelle gare "paralimpiche", ha deciso di voler competere con gli atleti normodotati, nelle gare "normali" (l'anno scorso gareggiò in un meeting da noi, a Roma mi sembra). Ovviamente questo suo voler gareggiare come tutti gli altri, nonostante le sue protesi ultra-tecnologiche, ha suscitato un sacco di problemi alla federazione internazionale di atletica.
Specialmente quando Oscar ha richiesto di essere ammesso alle prossime olimpiadi di Pechino, tra i normodotati ! Ebbene risale a pochi giorni fa la decisione della IAAF, sulla scorta di una relazione tecnica che dimostra i vantaggi che Pistorius ricaverebbe dalle fantascientifiche lamine che usa al posto delle gambe (!). Sembrerebbe che egli sia avvantaggiato, rispetto agli altri senza protesi, negli ultimi 30-50 metri della corsa sui 400, dato che le protesi in quel momento topico gli restituiscono molta energia, favorendolo là dove gli altri atleti normali pagano l'acido lattico che avvelena i muscoli delle gambe (che lui ... non ha). Se lo avete visto correre vi sarete accorti che, specie nel primo tratto, la corsa di Pistorius non è fluida, ma consiste in una serie di saltelli che sicuramente lo penalizzano, mentre soltanto sul rettilineo finale egli recupera lo svantaggio. Non so, forse dal punto di vista dei regolamenti ha ragione la Federazione ad escludere Pistorius dalle Olimpiadi dei normali e magari ci saranno anche valide motivazioni tecniche, tuttavia mi sembra che si sia persa un'occasione per fare qualcosa di buono. Perchè cancellare un sogno, una speranza ? Sulla scorta di un ragionamento (sia pure pratico e un po' cinico) potevano ammetterlo a Pechino, senza problemi: infatti non ha ancora realizzato il tempo minimo richiesto e, comunque, non potrebbe superare le batterie, nonostante il presunto vantaggio delle protesi. E allora ? Beh, sarebbe stato un bel gesto, senza dubbio, dire a chi è colpito dalla cattiva sorte: non ti abbattere, continua a lottare, puoi farcela anche tu ! Pensiamo all'impatto mediatico mondiale della cosa. Ma, soprattutto, pensiamo a come colmerebbe di gioia il cuore del mondo vedere in una Olimpiade questo giovane coraggioso, che si considera "uguale" agli altri e come tale vuole essere trattato e vuole lottare in gara e nella vita. Vorrei riportare una frase di Pancalli, il quale ha detto, con la forte ironia che lo contraddistingue, "è una grande sorpresa scoprire che un ragazzo senza due gambe è avvantaggiato rispetto agli altri...".

Ciao a tutti.

Lupo.

5 commenti:

roma fabrizio ha detto...

Abbiamo proprio una bella sintonia. Pensa che le tua "rottura" per i fatti di casa/cosa nostra è contemporanea alla mia, tant'è che ho voluto scrivere qualcosa di meglio.
Non lo so, ti dico la verità, se Oscar sia avvantaggiato o no dalle sue protesi, ma mi sembra un pò una stronzata. Alex Zanardi corre nel super granturismo con due protesi alle gambe ed è per tutti, specialmente per me, un grande esempio.
Non so cosa dire. Forse se Oscar partecipasse alle olimpiadi potrebbe essere un nuovo esempio di grande forza d'animo e di credo "nel sogno". Forse è questo che si vuole evitare? Mah.
Comunque al di là che lui partecipi o no, io lo considero un grande uomo. Dovrebbero farlo conoscere di più.
Ciao

Roma fabrizio

Anonimo ha detto...

Ciao Luciano,
la triste storia del giovane atleta Oscar Pistorius é perfettamente in linea con la realtà che devono affrontare tutti i giorni i diversamenti abili.
Molte sono le leggi che sono state fatte in loro favore, ma poche sono quelle che vengono realmente applicate e fatte rispettare.
Questo non accade solo nel mondo dello sport, ma accade anche a scuola, negli uffici, nei locali pubblici...
Quotidianamente il diversamente abile si trova a dover affrontare una realtà dura, una realtà fatta di mille ostacoli e difficoltà che lo umiliano e lo rendono ancora più debole e vulnerabile.
Oscar, con la sua grinta, con la sua caparbietà e forza di volontà poteva essere da esempio per tutti quelli che hanno la sfortuna di non essere "normali".
La sua partecipazione alle Olimpiadi sarebbe stato un bel gesto, che avrebbe dato la speranza e la forza a tutti coloro che sono colpiti dalla cattiva sorte,per non abbattersi e continuare a lottare.
p.s.grazie di cuore per i tuoi commenti che sono sempre graditissimi.

DolceBuba ha detto...

Anch'io sono rimasta senza parole... Evidentemente per gli organizzatori un po' di acido lattico nei muscoli è più debilitante di due protesi.... Vergogna !

Anonimo ha detto...

forse tra protesi e steroidi la differenza è che le prime si vedono.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con Willy, l'atletica è dopata, le regole di correttezza e trasparenza infrante (ultimo clamoroso caso Marion Jones), ma un ragazzo con le protesi mette in crisi un sistema peraltro già viziato di suo.
Non è che perche' uno è "diversamente abile" allora tutto gli deve essere concesso; però negargli a priori la possibilità di mettersi alla prova, secondo me è stato un errore. Anche perchè il talento c'è, ma la selezione sportiva con i migliori avrebbe fatto il resto...
Peccato, una bella occasione persa.
Oscar resta un grande, però!
Ciao a tutti.