domenica 20 gennaio 2008

La fine ingloriosa di ITALIA.IT


E' di questi ultimi giorni la notizia che il famoso (!) portale del turismo ITALIA.IT è stato chiuso. Qualche anno fa il governo aveva deciso di intervenire direttamente nel problema della informazione inerente al turismo, pensando di far realizzare un portale unico come "veicolo di comunicazione", che fosse all'altezza di un Paese moderno e tecnologicamente avanzato come il nostro, e che finalmente mettesse un po' d'ordine e desse una sistemata alla congerie di iniziative fin qui portate avanti in modo scoordinato e largamente inefficace da Regioni, Enti locali e Organismi vari del settore. Si riteneva che la realizzazione di un progetto unitario, ben coordinato e seguito dai migliori uomini, commissionato alla società leader mondiale e sviluppato con le più moderne ed efficienti tecniche disponibili sul mercato avrebbe consentito di fornire, una volta per tutte, lo strumento di cui si sentiva la mancanza. Si stanziò una montagna di soldi, tale che a molti parve un'enormità anche per un tale compito. Queste erano le intenzioni. Purtroppo, alla prova dei fatti, il nuovo portale del turismo suscitò generale scetticismo, per tanti motivi: tecnologia superata, impatto poco convincente ed ancor meno accattivante (il logo, ad es., era disgustosamente brutto), presenza di una quantità esagerata di informazioni errate, inadeguatezza redazionale ecc. Le critiche si sprecarono fin dall'inizio, appuntandosi soprattutto sul bassissimo numero dei contatti e sulla desolante impressione di inutilità dell'insieme. Si cominciò a parlare dei costi esagerati di questo progetto: erano previsti infatti 45 milioni di euro, ad oggi effettivamente spesi più di 5 milioni ! Le Regioni presero a lamentarsi apertamente per la congerie di errori, si passò alle verifiche, poi alle commissioni d'inchiesta, alla ricerca delle responsabilità e via dicendo. Non voglio fare la cronistoria delle discussioni, delle liti fra Stanca e Rutelli, delle incomprensioni con le Regioni, che avrebbero dovuto riempire di contenuti il portale, nonchè delle incertezze di comportamento: si ferma tutto, no, si va avanti, di nuovo stop, ecc. E non vorrei nemmeno scendere nel dettaglio dei "buchi" di progetto, dalla sua prima ideazione alla consegna del lavoro finito ed alla fase di start-up. Ho avuto nella mia vita lavorativa una certa esperienza personale di analoghi progetti nella pubblica amministrazione e conosco abbastanza bene i problemi che si incontrano in tale ambiente, molto più numerosi e gravidi di conseguenze negative rispetto alle normali difficoltà rilevabili nel privato. E dunque mi sono parsi semplicistici e fuori dalla realtà certi giudizi tranchant di web-designer e di giovani entusiasti della rete e del mondo dei p.c., del tipo: "con 5000 euro lo facevo io il portale !". Penso, nel mio piccolo, che le cause del fallimento di ITALIA.IT non dipendano tanto dall'inadeguatezza dei tecnici che hanno lavorato alla sua realizzazione, quanto dalla mancanza di cultura informatica tuttora dominante fra politici e dirigenti pubblici, dalle dimensioni "monstre" dell'apparato, dal non essere riusciti a coinvolgere come dovuto le Regioni, dalla mancanza di una release beta e di test adeguati, ma soprattutto da una deficiente struttura redazionale, che è spesso la componente decisiva per il successo di qualsiasi portale. Adesso il fallimento sembra completo. Hanno deciso di "terminare" il progetto e di buttare alle ortiche il tentativo di dotare l'Italia di una "risorsa innovativa e strategica". Spero che in qualche modo si possano recuperare gli investimenti finora effettuati, senza sprecare ancora una volta il denaro di tutti noi cittadini. Ma dubito che si riesca a salvare qualcosa, e meno che mai l'ennesima perdita di credibilità e d'immagine della politica, del governo, dello stato, ecc.

Ultima considerazione. Non voglio pensar male, ma in tutta questa faccenda fin dall'inizio non mi era piaciuto il fatto che fosse proprio il ministro Stanca, già amministratore delegato di Ibm Italia, a caldeggiare il progetto la cui commessa (guarda caso) fu affidata alla sua ex-società ! Ma questa è un'altra storia, a quel tempo veniva proiettato il film "conflitto d'interessi", ricordate ?

Ciao.

Lupo.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Lupo hai toccato un tasto , oscuro , piccolo ma nello stesso tempo IMMENSO , perche' fa ben capire tante cose ( ma chi celo fa fa') direbbero a Roma a dare retta a questi amministratori di danaro pubblico , sono delinquenti autorizzati, e chi li autorizza sono piu' delinquenti di loro....

Il bello e' che gia' dal giorno dopo l'inagurazione del sito sono scoppiate le critiche come testimoniano queste frasi dette da un semplice cittadino esperto di tecnologia del trentino....cosi' esortiva , il giorno dopo l'inagurazione del portale , l'anonomo cittadino trentino....

Da ieri è on line il mega portale Italia.it, dopo due anni di lavorazione e un costo monstre di 45 milioni di euro (quarantacinque!).

Cioè è on line l’esempio più clamoroso della cialtroneria italiana. Il sito non è pronto, non funziona ed è pieno zeppo di errori. Lasciamo pure correre che non si veda bene con Firefox o Opera. L’aspetto grafico sarebbe anche gradevole, ma è l’unico aspetto positivo.

Quello che è grave, direi inaccettabile, è aver messo on line un sito a dir poco vergognoso, un sito che dovrebbe essere il simbolo e l’immagine dell’Italia, e infatti lo é. E’ il simbolo dell’Italia che non funziona, della sciatteria, del pressapochismo, dello spreco di denaro pubblico.

Non hanno neppure avuto il buon gusto, diciamo l’educazione, di curare almeno le prime pagine: si entra scegliendo la lingua italiana ed esce il sito mezzo in italiano e mezzo in tedesco (vedi foto sopra, in italiano la parte testuale ma coi menu in tedesco!).

Neppure la pagina “chi siamo” hanno controllato, ecco cosa si legge:

Chi siamo L\x{2019}iniziativa del portale nazionale del turismo Italia.it nasce nell\x{2019}ambito del più ampio programma \x{201C}Scegli Italia\x{201D} lanciato dal Comitato dei Ministri per la Società dell\x{2019}Informazione e previsto dall\x{2019}art. 12 della legge 80/2005 con l\x{2019}obiettivo di promuovere e valorizzare anche sulla rete internet l\x{2019}offerta

Chi siamo? Esatto, dei cialtroni. In “note legali” si legge, ripetuto ben 5 volte!

“Innovazione Italia non sottopone i contenuti pubblicati a verifiche di qualità, veridicità, completezza, aggiornamento, curandone esclusivamente l’eventuale rielaborazione grafica e/o tecnica a fini di uniformità dell’aspetto del Sito, nonché di omogenea fruibilità dello stesso”

Stessa cosa per “i diritti di proprietà”, ripetuti tre volte.

Che non curassero affatto la qualità e la correttezza dei contenuti appare fin troppo evidente.

In “scopri l’Italia” e cercando “montagne” in Trentino, forse la regione più montagnosa d’Italia dopo la Val D’Aosta, non ne figura nessuna! Neppure le montagne più famose del mondo, le Dolomiti!

Hanno scritto anche “Tentino” anziché Trentino nell’indirizzo dell’Apt centrale, sbagliando ovviamente anche l’indirizzo internet.

Ma non basta: nella sezione “province” alla descrizione di Trento il Monte Bondone diventa “Boldone” e l’altra celebre montagna dei trentini, la Paganella, diventa il “Monte Raganella”!

Decisamente comica anche la descrizione della gastronomia: secondo il mega portale italia.it i piatti tipici trentini sarebbero “l’anguilla alla trentina” (?), “la pasta e fagioli” (!), il “pasticcio di maccheroni” (???), poi “la salsiccia cotta al forno” e la “frittata con farina e latte”! (ma che è?).

Ma sono impazziti? L’Anguilla, la pasta e fagioli, il pasticcio di maccheroni in Trentino? Ma quando mai!

Non procedo oltre, dico solo: vergogna!


“Toscana
Dove si trova
È la Regione più settentrionale dell’Italia centrale” (!)

[…] “La stagione del porco (che si apre a dicembre) rappresenta, non a caso, il culmine della suprema abilità con cui i norcini trasformano i resti dell’animale in una vasta gamma di prelibatezze, come le salsicce e i deliziosi prosciutti.” […]

Molto poetica la descrizione della gastronomia umbra… “la stagione del porco” e “i resti dell’animale”. Ma che è una puntata di CSI?

[…] “La cascata delle Marmore è una delle cascate artificiali più alte d’Europa, all’interno dell’omonimo parco ed a pochi passi dal Lago Trasimeno.” […]

Il Lago Trasimeno (PG) si trova a più di 130km dalle Cascate delle Marmore (TR), bisogna attraversare mezza Umbria via E45 scavallando un’altra provincia. Forse intendevano il Lago Piediluco a (comunque) circa mezz’oretta di auto. Ovviamente per un turista abituato a chilometri via aereo può essere tutto relativo…

Ma ci rendiamo conto lupo di come siamo messi in italia ( minuscolo )

Ho messo solo un millesimo degli errori e cialtranerie riscontrate dall'anonimo trentino

MA


finalmente si sa anche il nome dei responsabili di questo abominio: è la napoletana ITS, società di
Pietro Altieri, presidente di Uniservizi, che si occupa di sistemi di integrazione tra le tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni. Its ha curato l’elaborazione dei testi e delle immagini e la parte giornalistica del portale. Le altre due sono Ibm e Tiscover.

vergogna !!!!!!
Ridateci i 7 milioni( non 5 ) di euro gia' spesi......
Tanto per vostra opportuna conoscenza

lupo42 ha detto...

Caro Scheggia,
avevo potuto osservare anch'io, a suo tempo, le manchevolezze del portale ITALIA.IT (sia tecniche che di immagine generale) ma purtroppo tutti le hanno viste. E chiaramente l'impressione che se ne ricavava, a voler essere generosi, era appunto di pressappochismo, faciloneria ecc., come opportunamente hai riferito. E ti posso garantire che c'erano buchi madornali ed errori contenutistici un po' su tutti gli argomenti, ben oltre quelli citati dal cittadino di Trento "esperto di tecnologia". A dire il vero questo fu l'esito "catastrofico" del primo impatto del mega-portale, mentre in seguito molti malfunzionamenti vennero eliminati e molti macroscopici errori corretti. Tuttavia l'impressione della montagna che partorisce il topolino rimase, con il crescente sospetto (quasi una certezza, direi) che si stessero gettando dalla finestra, pressochè inutilmente, risorse economiche esagerate. Adesso, che siano 5 o 7 i milioni di euro spesi, secondo me, fa poca differenza rispetto comunque alla perdita di credibilità e di fiducia nella classe politico-dirigenziale che ha voluto questo ennesimo disastro.
Ciao Scheggia e grazie per il tuo tempo.
Lupo.

lupo42 ha detto...

Notizia del 24 gennaio 2008
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(da Punto-informatico.it)

Sembra che il Governatore della Regione Veneto GALAN abbia manifestato l'intenzione di farsi restituire (non so da chi) 2 milioni di euro. Egli sostiene che non gli va proprio di pagare per ciò che pare essere l'ennesimo esempio di "pressappochismo, superficialità, negligenza e incapacità nell'attuazione del progetto". Qualcuno ritiene che tutte le Regioni dovrebbero farsi avanti e seguire Galan !
La commedia non finisce qui, parrebbe.
Lupo.

lupo42 ha detto...

Cari Amici,
ci sono sviluppi ulteriori nello scandalo di Italia.it, visto che si vuole resuscitare il portale: dunque, altro che 7 milioni di euro ! A sentire quanto detto da Enrico Paolini, vice-presidente di ENIT, c'è tutta l'intenzione di rimettere in piedi Italia.it, una aggiustatina e via, sempre meglio che niente, no ?
Questa decisione incomprensibile, assolutamente poco chiara, assunta da un ex-ministro e da un ex-governo, non è altro che l'ennesima presa per i fondelli. Infatti pare che l'ex-ministro Nicholais assegnerà comunque alle Regioni i 21 milioni di euro per fare i contenuti del portale (e per soddisfare gli appetiti degli Assessori regionali al Turismo). E se poi tornasse Lucio Stanca ? Che altro dire, se non invitarvi ad andare su:
http://scandaloitaliano.wordpress.com/