domenica 24 febbraio 2008

A great day in Harlem

Desiderando allentare un po' la normale tensione settimanale, oggi prendo lo spunto da un articolo di Gino Castaldo su Repubblica, che intende celebrare una strordinaria foto di quasi cinquant'anni fa di Art Kane (che sarebbe diventato un grande fotografo musicale) scattata ai protagonisti, vecchi e nuovi, del mondo del jazz di allora. Quello scatto dell'estate 1958 alle 10 di mattina, un'ora molto improbabile per dei jazzisti, fu una specie di festa improvvisata. Ci si trovarono assieme "vecchi" protagonisti come Coleman Hawkins, Count Basie, Lester Young, Charlie Mingus,Thelonius Monk, Dizzie Gillespie e personalità emergenti tipo Gerry Mulligan, Gene Krupa, Johnny Griffin: a quel tempo la musica jazz si trovava come in uno spartiacque ed erano sulla breccia contemporaneamente più generazioni stilistiche. Si pensi che di lì a poco si sarebbe affermato il "free jazz". Non ricordo un'altra foto con un così alto numero di musicisti riuniti in gruppo (la cronaca dice che erano 57). Manca "Bird", che era morto tre anni prima.
Buona domenica a tutti. Lupo.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

CHE MERAVIGLIA!
Riunire (quasi) tutte le vecchie grandi leve,mentre il nuovo avanza.Mentre fra non molto a Milano Michael Lang,avrebbe commentato all'Università della Bocconi il film "My Generation" (Barbara Kopple) che racconta il festival delle sue tre edizioni (1969-94-99)sullo sfondo di una celebrazione anarchica della musica,della giovinezza,della libertà sessuale,della ribellione e del sogno di pace e amore che ha caretterizzato l'esperienza di Woodstock.Lo strepitoso successo di Woodstock aveva provocato leggi che impedivano raduni di più di 25000 persone,dopo il milione di ragazzi che nel 69 si era accalcato sotto la pioggia nei prati presi in affitto a White Lake,alle falde dei monti Catskills,a circa 60 km da Woodstock.Machael Lang aveva sfidato le leggi e nel 25 anniversario del Festival aveva organizzato un secondo Woodstock (1994) e un terzo alla Griffiss Ale Force Base (1999) per festeggiarne il trentesimo.Ma, mentre alle 8.30 del lunedi mattina faceva il suo ingresso a questo Festival,Jimmi Hendrix,sarebbe entrato nella storia anche come l'ULTIMO SOGNO di una nazione beat o hippi,lasciando in tutti noi nostalgie pari alla fatica che era costato per dare ali a quel sogno! Bianca 2007

lupo42 ha detto...

Cara Bianca2007, come sempre grazie ! Il tuo entusiasmo è travolgente, quasi come quello dei partecipanti a Woodstock. Però lì c'era proprio la musica, oltre che una folla immensa, a celebrare quell'evento straordinario. Mentre il bello del raduno (chiamiamolo così) di Harlem sta, secondo me, proprio nel riuscire ad immaginare quei 57 musicisti tutti coi loro strumenti: pensa che roba ! Sarebbe stato il gruppo di suonatori di jazz più numeroso della storia ... Ciao. Lupo.

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny