venerdì 2 gennaio 2009

Quando l'airone ripiegò le ali


Il 2 gennaio 1960 moriva Fausto Coppi, per tutti "il Campionissimo". Per un tragico destino, ma soprattutto per la stupidità dei medici che non seppero riconoscere la malaria, a poco più di quarant'anni finiva la leggenda dell'airone. Chi ha vissuto quell'epoca del ciclismo, ancora "eroico" per certi aspetti, ma che proprio grazie a Coppi già si stava modernizzando, certamente ricorda l'enorme impressione che suscitò in tutta Italia la notizia della sua morte. Ero un ragazzo allora, e piansi di nascosto quando lo seppi dalla radio: speravo, come tutti, che la sua fibra eccezionale avrebbe vinto anche questo ennesimo colpo di sfortuna. Invece andò diversamente, purtroppo. Per me non c'è più stato uno come Fausto Coppi.
Ciao. Lupo.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

CREDO CHE IL MONDO INTERO PIANSE!
La prova ne è che siamo QUI ad asciugarci il volto che,per un delicatissimo pudore fingiamo sia tutta colpa della neve che si scioglie e si è fermata in una goccia proprio sotto il naso.Ma...te li avevo fatti gli auguri? Bianca 2007

DolceBuba ha detto...

è giusto ricordarlo... io però non c'ero ancora....

Cinzia ha detto...

Appena ho visto la foto, son piombata sul tuo blog...da patita del pedale nn potevo nn farlo!!! Complimenti per il blog, ripasserò!
Un abbraccio,
Cinzia

DolceBuba ha detto...

Ciao, ti aspetto nel mio Blog per ritirare il "Premio Dardos" ... a presto

Anonimo ha detto...

Grande come nessuno mai per ciò che furono quei tempi. Passioni, schieramenti, perfino la politica ebbe il bisogno di mettersi per traverso. Lui collocato a sinistra a contrapporsi al democristiano Bartali. Non era Comunista, era un uomo, con la sua capacità di esserlo sulla bicicletta e nella vita. Non gli fu perdonata dai benpensanti la "trasgressione" della Dama Bianca, scelta difficile allora e anche in questo uomo. Si poteva nascondere, non lo fece. Per noi ragazzini era un mito e anche i bartaliani, dopo le zuffe, riconoscevano che Lui in cima c'era davvero. Primo.
Grazie Lupo per il tuo commento da me. A presto.

Anonimo ha detto...

Litigavo come un disperato con i miei fratelli: chi tidava per Coppi chi per Bartali. Era comunque un mito. Ed erano tempi eroici come si capisce solo guardando una bici di oggi con i catorci usati allora.
Buona domenica lupo
luigi

lupo42 ha detto...

Grazie amici per aver condiviso con me il mito del Campionissimo.
E buona domenica a tutti.
Lupo.

marina ha detto...

ciao Lupo, piangemmo insieme! Sono poche le date che non dimentico mai.La morte di Coppi è una di queste poche. Eravamo a tavola e sentii la notizia alla radio. Ricordo il dolore incredulo.
Io ancora rimpiango il mio campionissimo.
grazie, marina