Ho appena visto su Corriere.it la notizia circa un'analisi riservata interna della ThyssenKrupp, venuta alla luce nel corso delle perquisizioni disposte dai PM di Torino nell'ambito dell'inchiesta per omicidio e disastro. In attesa di conferme ulteriori, pare che l'analisi descriva le reazioni sindacali e sociali, l'atteggiamento dei media, la storia di Torino con la sua "lunga tradizione sindacale di stampo comunista'' e anche il periodo dei cosiddetti "anni di piombo". Sembra che il documento metta in risalto che gli operai, compagni delle vittime e testimoni del fatto, vengono ospitati in TV passando per eroi: la cosa rende per il momento inopportuni interventi disciplinari, che l'azienda non esclude tuttavia di attuare in futuro ! Infine, secondo i manager estensori del rapporto, Prodi puo' trarre vantaggio dall'attenzione dei media sul rogo di Torino.
Si tratta delle solite anticipazioni giornalistiche, o è proprio questa la considerazione del gruppo industriale tedesco e dei suoi manager per le filiali italiane ? Ma soprattutto: la tragedia dell'acciaieria, per loro è soltanto un fastidio ?
6 commenti:
Si è un fastidio! Queste cose nel piccolo accadono continuamente. La notizia della Thyssen,naturalmente fa più clamore, poichè coinvolge più operai e quindi più famiglie e di fatto fa intervenire subito i politici che ne fanno argomento di polemica e discussione e poi i giornalisti ecc. Tempo fa a Terni è morto un operaio in un cantiere edile. Il cantiere è di una persona che conosco. Il suo atteggiamento nei confronti della disgrazia si è concentrato nell'aspetto legale e del diritto più che nell'angoscia di un morto sulle spalle e forse di un'altra famiglia rovinata. Pensa quindi quanto possono dormire male i proprietari della Thyssen per le morti di Torino. Fastidi, solo fastidi. Sono anni che in Italia si parla delle morti sul lavoro e, ad ogni incidente, giornali e telegiornali, politici e opinionisti fanno a gara per mettersi in evidenza e per vincere sul mercato dell'immagine e della notizia data per primi. Passano pochi giorni e tutto si dimentica sino alle nuove morti che non tarderanno a tornare. I tg vanno nelle modeste case a trovare le vedove facendo notizia con le loro lacrime e le foto dei piccoli orfani. Le morti sul lavoro sono un fastidio per i datori di lavoro e un'opportunità per chi deve fare cronaca o chi aspetta, come i politici, di mettersi in mostra difendendo diritti dei lavoratori e altre cavolate del genere. Rimpiango di non viaggiare più come prima. Quei viaggi che facevo per lavoro. Erano una vera e proficua distrazione che mi portava a conoscere come vivono gli altri e ad osservare ed apprendere nuove ispirazioni. Io di questa Italia sono proprio stufo. Sono stufo perchè la vedo proprio piccola. Anche quello che hai scritto sul post precedente lo dimostra. Ancora dobbiamo sentire quello che il papa dice o raccomanda. E' un italietta, fatta di gente piccola piccola, a tutti i livelli. Si piange in massa per una disgrazia (tipo la Thyssen), ma nello stesso tempo si mandano giù forchettate di fettuccine. Si dice sempre che i soldi non bastano, ma ci si indebita anche per il telefono cellulare, si sfiduciano i politici, ma si contiunano a votare. E' sempre la stessa zuppa. Questa storia della mondezza, i casi di cronaca che diventano film (vedi Garlasco e Perugia), le trasmissioni della domenica dove gli autori si sono inventati le risse tra vip su scambi di opinioni; i film in tv che sono sempre gli stessi...per quelli della Thyssen è un fastidio, te lo confermo...come, secondo me, l'Italia, sta diventando un fastidio per l'Europa. (E non credo di sbagliarmi)
Roma Fabrizio
caro R-F,
molto bello il tuo commento, e denso di esperienza e di vita vissuta col cuore e ad occhi aperti (potresti farne un post !).
Ti ringrazio e mi permetto di suggerirti l'articolo di Ezio Mauro dell'altro giorno su Repubblica, a proposito degli operai della ThyssenKrupp. Se trovi 10 minuti, vedrai che non sarà tempo perso, tutt'altro.
Lo puoi trovare su:
http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/cronaca/incendio-acciaieria-1/thyssen-mauro/thyssen-mauro.html
Ciao e a presto.
Lupo.
L'Italia non e' piccola , l'Italia e' un insieme di paesi piccoli , dove piccola e' Roma , dove piccolo e' il suo sindaco , dove piccolo e' anche il vaticano , vedi il livello dello scontro Veltroni e il papa , cose ridicole, piccola e' Milano , oramai citta' anonima , come e' piccolo e anonimo il suo sindaco Moratti , per non parlare della piccolezza e della sporcizia sia a livello politico che visivo di Napoli.
Torino , Genova , Bari , Palermo tutte citta' piccole ( non per dimensione ma per cultura sociale ) e insignificanti , questo per dire che nessuna citta' importante , in Italia riesce a fare da traino , da esempio , sono tutte citta' legate , coinvolte e manovrate dal potere politico centrale , che possiamo chiamare mafia , camorra , sacra corona unita , n' drangheta oppure semplicemente schifezza..... non e' possibile che ci siano macchinari evoluti per lo smaltimento rifiuti come quello di Brescia che tutto il mondo ci invidia e nella stessa Nazione , bella parola , nasce , cresce e si sviluppa una situazione degratante come quella campana.... ma ci vuole tanto ad imporre di fare 10 macchinari uguali a quelli di Brescia nelle zone nevralgiche e necessarie della Nazione , sempre bella parola..... Pero' a fine anno il capo dello stato si rivolge alla Nazione , a quale nazione non si capisce , su reti unificate , se tutto e' cosi' diverso cosi' disallineato ma quale discorso a reti unificate , ma mi faccia il piacere direbbe toto'....vuoi vedere che Bossi , su tante stupidaggini dette , una l'ha indovinata quella del federalismo siamo sicuri che non sia la strada giusta da percorrere....tanto uniti non ci saremo mai ,impossibile con questi uomini , con queste differenze culturali avere la stessa testa che ci comanda..... e sono arci convinto che da Roma in giu' se non ci fosse il traino del nord sarebbe piu' motivato a cambiare altrimenti altro che terzo mondo .....
Come sono arci convinto che citta' come Genova , Milano , Torino e Roma sarebbero delle grandi citta' se potessero usuffruire di una politica sana fatta da uomini sani e non coinvolti nel minestrone di una politica approssimativa e mafiosa , togliamoci dalla testa che la mafia e' solo al sud , al sud c'e' la mafia e la gente coinvolta , al nord c'e' la mafia che comanda e la gente non essendo coinvolta , subisce e non riesce a decollare come invece possono fare le altre citta' europee , dove riescono , con sorprendente facilita' a mettere in pratica qualsiasi tipo di cambiamento o di evoluzione....come appunto la legge 626 all'estero si e' fatta la legge sulla sicurezza e si e' messa in pratica , in Italia si e' fatta ma si e' messa in pratica solo dove il sindacato non ha mangiato , perche' sappiate che il sindacato e' il primo responsabile di molte dragedie avvenute , dove i rappresentanti sinacali del posto si accordano con i titolari delle imprese , facendo credere ai lavoratori di fare i loro interessi..... ho assistito in prima persona quando ero un uomo azienda di partecipare ad accordi sindacali con l'azienda il giorno prima dell'incontro con i lavoratori che magari dovevano andare in mobilita' o in cassa integrazione , finti litigi durante l'incontro per poi arrivare alla conclusione gia' stabilita il giorno precedente....cose vergognose!!!!!
Come al solito saro' uscito dal tema principale ma per concludere , in Italia se si continua a far finta di niente e gli uomini chiave sono sempre al loro posto , l'amministratore unico della Tirrenia sono 24 anni che e' li' , e la Tirrenia e' un'altra Alitalia , soldi nostri in perdita.... se non e' mafia questa , altro che Provenzano , i veri mafiosi li abbiamo in casa e sono piu' vicini di quanto si pensi , datemi retta.....
ciao, complimenti per il blog.... sono arrivata qui perchè ho visto i tuoi commenti su quello di Fabrizio.... splendide le vostre riflessioni. Io invece uso il mio spazio per "evadere"..... Ho una giornata intensa, scrivere ogni tanto mi aiuta a fuggire dai brutti pensieri....
BEN ALTRO
meriterebbe ciò che hai scritto che una frettolosa quanto approssimativa osservazione aggiuntiva ch'io lascio! Mai come oggi la classe operaia è trattata con cinismo dalla classe dirigente.E c'è disprezzo.Colpa del distacco dalle organizzazioni sindacali e di partito dalle masse lavoratrici o poca consapevolezza deo lavoratori della propria forza nonchè incapacità organizzativa della stessa? Non so.Resta in ogni caso sotto gli occhi, la VOLONTA' DI RIDIMENSIONARE se non di ridurre a proporzioni insignificanti,ogni movimento operaio.E le direttive sono certamente ambigue,generiche,tecnicamente irrealizzabili e persino risibili.e,ripeto scollegamenti che creano disordini.Delegazioni operaie che trattano direttamente coi dirigenti aziendali,commissioni improvvisate,iniziative autonome senza attendere il parere degli organi responsabili.i sindacati che pensano a mediare tra le necessità produttive avanzate,con le "ragioni2 degli industriali che si dicono impossibilitati a nuove concessioni salariali,e i bisogni sempre più impellenti degli operai che si dovrebbe riuscire in qualche modo a soddisfare.Scollegati e impoveriti così,va da sè che,chiunque si intrometta con qualche "morto",non può che recare fastidio e,un (pò) d'irritazione.Nulla più! E il rapporto dei manager dopo il rogo lo testimonia! In un certo periodo della mia vita,ho lavorato nella RAI di Roma come artista,ma per vocazione ugualmente inscindibile dall'arte,mi occupavo di politica sindacale.Ero nell'esecutivo della CGIL.Ne usci,proprio perchè anche allora come oggi,queste cose succedevano.E io,non potevo accettarle."Nulla di nuovo sotto il sole?!"
Ma saltando ad altro.COMPLIMENTI (veramente) Lupo,per come stai allestendo il tuo blog.Raffinato,creativo,utile.Bravo! Bianca 2007
SCHEGGIA:
capisco il tuo sfogo ed anche la tua "rabbia" (Willy la chiama "furia") per la situazione in generale del nostro Paese. Non c'è da stare allegri, certo. Io non so se mai riusciremo a risollevarci, sia in quanto cittadini titolari di diritti e di doveri, bene o male partecipi di una democrazia, sia nel nostro ruolo di lavoratori che da decenni subiscono enormi cambiamenti, proprio nella struttura stessa del lavoro e dei rapporti con l'azienda e con la società nel suo insieme. Credo che comunque qualcosa occorre fare, magari finalizzando la nostra "rabbia" in modo da recuperare (come sostengono molti) il valore della POLITICA. Quella vera e sana, ovviamente, non certo quella miserevole dell'Italietta di oggi che tu descrivi in maniera così colorita ed efficace.
BIANCA2007:
mi sa tanto che cogli nel segno quando sottolinei il distacco fra i partiti e le organizzazioni sindacali, da una parte, e la massa dei lavoratori dall'altra. Oggi si parla tanto di lontananza della classe politica dai cittadini, dalla società civile, come se noi tutti fossimo delle ombre indistinte. Mi pare che la vicenda della ThyssenKrupp abbia mostrato che sono stati soprattutto gli "operai" a diventare piano piano "invisibili", sia per la politica politicante che per il mondo delle imprese. E di sicuro c'è stata anche una responsabilità del sindacato, secondo me. Bisogna correre ai ripari dunque, in qualche modo, altrimenti c'è il rischio che un po' tutta l'Italia diventi "invisibile".
Grazie Bianca2007 e Buba per i complimenti !
Ciao a tutti. Lupo.
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