domenica 16 marzo 2008

Il Tibet ed i Giochi Olimpici


Si sta levando sempre più alta e forte la voce di chi chiede il boicottaggio delle prossime Olimpiadi di Pechino, con lo scopo di replicare l'atteggiamento tenuto in occasione dei Giochi del 1980 a Mosca, quando gli USA e altri Paesi rifiutarono di prendervi parte in segno di protesta per l'invasione sovietica dell'Afghanistan. La decisione del CIO non è di ieri ed è stata presa ben sapendo che alla Cina avrebbe fatto comodo la straordinaria vetrina mondiale dei Giochi olimpici, per mostrare al mondo i propri successi in campo economico ed il suo status di potenza mondiale. Con le dovute cautele, ma a me l'approccio cinese alle Olimpiadi fa venire in mente la Germania di Hitler e Goebbels nel 1936, quando si voleva far capire al mondo che il regime nazista era diventato il più grande della terra, non solo in campo sportivo, ma soprattutto politico, economico e militare. Credo che già da molti anni certe manifestazioni mondiali abbiano perso quasi ogni caratteristica sportiva: forse gli ultimi Giochi a misura umana, autenticamente sportivi, furono quelli di Roma del 1960. Certamente quanto succede nel Tibet in questi giorni, unitamente alla protesta dei monaci in Birmania repressa nel sangue a settembre dell'anno scorso dal regime militare sostenuto dalla Cina, non contribuisce a creare un clima favorevole ai governanti di Pechino. Tuttavia non sono sicuro che un eventuale boicottaggio dei prossimi Giochi possa migliorare la situazione dei Tibetani oppressi o favorire la crescita della democrazia ed il rispetto dei diritti in Cina. Forse potrebbe essere più producente in tal senso il modo in cui vorranno atteggiarsi certi atleti di spicco, se ne avranno la sensibilità ed il coraggio. Qualcuno ha fatto riferimento, appunto, a come si comportarono sul podio a Città del Messico nel 1968 i due atleti neri statunitensi Smith e Carlos, col pugno guantato levato in alto, a sottolineare la protesta contro la condizione di troppi neri americani: la loro, sì, fu una forma di "lotta" che ebbe un'enorme risonanza ! Ciò cui ho accennato è soltanto un esempio, d'accordo, ma non è per niente semplice trovare un modo utile per far valere i diritti umani quando il mondo intero è governato solo dagli interessi economici, no ? Non sono un politico nè un diplomatico, naturalmente, e certe volte confesso di fare fatica a capire le vere cause di certi sommovimenti (penso a ciò che è successo nella ex-Jugoslavia, tanto per dirne una) ma mi sento a disagio, quando vedo come la comunità internazionale tratta così diversamente certe situazioni. Mi riferisco alla recente "indipendenza" del Kosovo, che molti Paesi si sono affrettati a riconoscere, rispetto alle vuote chiacchiere e minacce verbali a cui pare limitarsi l'opposizione del consesso internazionale all'operato della Cina in Tibet (che se non vado errato fino al 1950 era uno stato indipendente). A questo punto si giunge alla seguente banale considerazione: non si possono mettere sullo stesso piano l'ormai piccola e ridimensionata Serbia (anche se dietro ha la Russia !) ed il gigante cinese, che si sta avviando a diventare la prima potenza economica mondiale. Ma allora, il diritto e la giustizia, la democrazia, la libertà ... dove li mettiamo ?
Lupo.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono contrario a boicottare i giochi per un semplice motivo: o si decide di comune accordo, vista la situazione politica di cui tutti sono pienamente coscienti, di non rendere l'onore ad una nazione ed al suo regime che la rappresenta di promuoversi, oppure si porta avanti la decisione fino in fondo. Le proteste di questi giorni non sono nate dal nulla ma da una situazione che è quella che è e che tutti sappiamo. La dura oppressione della Cina in Tibet è una storia che va avanti da ormai da 60 anni.
Credo peraltro che gli Stati Uniti non siano comunque nella posizione di scandalizzarsi e dare lezioni di morale universale al resto del mondo

Anonimo ha detto...

IO SONO PER BOICOTTARE
ciò che si vuol essere un solo "affaire" irridendosi del sangue versato!
Certo che no che gli "State" non sono coloro ai quali guardare per lectio.Ciononostante si può dar loro una "lectio" di etica nel coraggio.(?),anche se guardando in casa nostra...c'è da nascondersi! Bianca 2007

lupo42 ha detto...

Come ha sostenuto l'indimenticato Pietro Mennea, a questo punto, cioè una volta che i Giochi sono stati assegnati ad un Paese "difficile" ma importante come la Cina, è molto problematico attuare un boicottaggio. D'altra parte occorre fare attenzione quando si parla di "ideali olimpici", poichè in realtà in ballo ci sono ben altri valori, i diritti televisivi, gli sponsor, insomma un'enormità di soldi. Lo stesso Jacques Rogge, il Presidente del CIO, afferma che non gli è giunta nessuna richiesta da parte dei Governi tendente a boicottare le Olimpiadi. In effetti tutti sappiamo che attorno a questa macchina mediatica planetaria ci sono troppi interessi economici. Basta pensare soltanto all'enorme massa di investimenti cinesi negli USA: se questi venissero ritirati potrebbe essere una catastrofe per l'America (almeno così dicono coloro che sono addentro in queste faccende). Anche noi abbiamo un po' di problemi nei rapporti con Pechino: ricordiamoci che a Dicembre nessuno dei nostri, neanche il Papa per la verità, volle incontrare il Dalai Lama, dando l'ennesima dimostrazione se non di vigliaccheria almeno di ipocrisia, no ? "Dobbiamo portare avanti lo spirito olimpico e non politicizzare le Olimpiadi" sembrerebbe una tipica espressione da politicante o dirigente sportivo nostrano, invece è quanto detto ... dal Primo Ministro Wen Jiabao. Non c'è che dire, almeno quanto a ipocrisia c'è qualcuno che ci batte alla grande ! Lupo.

Anonimo ha detto...

BENE LUPO,
continuiamo pure a darci le risposte mascherate! Continuiamo a sentirci dentro ai sotterranei vaticani.Seguitiamo a fare i pulcinella!...Certo che le analisi e le valutazioni che hai fatto sono condivisibili ma,non possiamo permetterci di essere solo "visitatori pavidi e irritati"mentre il "gelo" comincia a rendere cancrena anche i pensieri operanti luce e lasciare che anche le montagne si sbriciolino e NOI DAVANTI LORO,A GODERE DELL'APOCALITTICO SPETTACOLO, IGNAVI COME LO FU PILATO CON IL SOLO ALIBI DI QUELLE "VALUTAZIONI" MASCHERATE DA EQUILIBRI NECESSARI!...
P.S.Ti scrivo veloce veloce ma...dovevo ribatterti! Bianca 2007

lupo42 ha detto...

Cara Bianca2007, anch'io sto male come te e sento la voglia di ribellarmi quando mi accorgo che noi comuni cittadini abbiamo poco o nulla in nostro potere, per cambiare le cose, ridurre le ingiustizie, lottare contro il male. Ma questa sensazione di impotenza per me non significa essere pavidi o dimostrare ignavia, è semplicemente realismo: è così che va il mondo, c'è poco da fare. Nello specifico, ritengo che puntare sul boicottaggio per risolvere il "problema Tibet" resti un'utopia: solo una forte pressione internazionale sul governo cinese da parte delle istituzioni (l'ONU e l'Organizzazione Mondiale del Commercio, ad esempio) potrebbe consentire al Tibet di uscire da quest'impasse. Del resto, scusami Bianca2007 se insisto, ma guardiamo al boicottaggio di Mosca '80 per l'invasione dell'Afghanistan: dunque, allora i Sovietici erano gli invasori, gli USA sostenevano ed armavano i ribelli ... e poi ? A distanza di non tanti anni gli USA sono diventati loro quasi degli invasori, se non in Afghanistan dove in teoria c'è la Nato, almeno in Iraq, naturalmente per esportare la democrazia, come sappiamo. Mentre quegli stessi ribelli, prima militarmente e finanziariamente appoggiati, ora sono visti come il diavolo. In questi casi si dice che lo scacchiere mondiale è cambiato, no ? Ma sempre restano prevalenti gli interessi e gli appetiti del potere capitalistico, che passano sopra tutti i diritti, degli afghani, dei birmani, dei tibetani ed anche dei cinesi (della gente comune in tutto il terzo o quarto mondo). E allora, chi si ricorda più del boicottaggio delle Olimpiadi di Mosca ? Non solo, ma ha forse sortito qualche effetto ? Secondo me il CIO e gli altri organismi sportivi c'entrano poco con le questioni internazionali di tale portata; non è il loro ruolo, anche se si può capire che i Tibetani abbiano tutto l'interesse a cogliere l'occasione delle Olimpiadi cinesi per porsi all'attenzione del mondo. E comunque quello fra il Dalai Lama ed il governo cinese, al momento, è un dialogo fra sordi. Lupo.

Anonimo ha detto...

premetto che e' stato ingenuo scegliere per le olimpiadi la cina , paese non di esempio per i diritti e i valori umani .
Premesso questo poi diventa per noi tutti difficile capire se sia giusto o no boicottare i giochi , sicuramente le olimpiadi sono nate come espressione di giochi e per di piu' dilettantistico , invece con gli anni e' diventato un business fuori da ogni calcolo , ecco forse vorrei boicottarli per questo , cioe' non vedendoli perche' non hanno piu' il valore di sfida genuino ma sono oramai in mano alla politica e come tutte le cose quando c'e' di mezzo la politica diventano fredde e senza anima ..... infatti l'anima delle olimpiadi dovrebbero essere gli atleti ..... io personalmente , e non credo di essere ignorante in materia , non ne conosco neanche uno di atleta italiano che andra' alle prossime olimpiadi .
Altro che Mennea a Mosca o Benvenuti a Roma per citarne 2 nei passati 50 anni .
Questi signori , non so' chi siano , ma io li chiamo signori perche' so' che esistono , ci stanno togliendo tutto o meglio ci stanno togliendo qualsiasi cosa che sia umana , di valore , per darci l'illusione che ci stanno tutelando.....
Lupo condivido in pieno quello che hai scritto e complimenti per la tua chiarezza nel dire che Dobbiamo portare avanti lo spirito olimpico e non politicizzare le Olimpiadi"
scheggia

Anonimo ha detto...

Il semble que la position française consiste à boycotter la cérémonie d'ouverture de jeux de Pékin.
Je pense que boycotter totalement ne serait pas une bonne chose ; la Chine ira, bon gré mal gré vers un régime démocratique même s'il lui faut beaucoup de temps ; trop de regards pèsent sur elle pour qu'elle ne tienne pas compte de l'imérieuse nécessité d'évoluer vers la démocratie.
Cari pensieri francesi.
Alain

Unknown ha detto...

Carissimo Luciano,
tantissimi auguri per la festa del papà anche a te.
Ciao

Anonimo ha detto...

L'occasione è il rinfocolarsi del genocidio dei tibetani e del Tibet.
Ma la quesione è anche la dipendenza di molti paesi dalla politica americana alla faccia dei suoi clamorosi insuccessi. Il Kosovo è una stupida, pericolosa invenzione americana. La cina come paese "quasi buono" è una imbecillità americana. Che questa politica abbia la pretesa di esportare la democrazia con le armi, beninteso scegliendo come vittima paesi deboli, meglio se ricchi di petrolio, non esime nessuno dall'esaminare quanto meno, forme pacifiche di esportazione dell'obbligo morale al rispetti di elementari diritti umani. Boicottaggio delle olimpiadi è una opzione forte e correta secondo me. Atlaeti coraggiosi che compiono gesti eclatanti? andrebbe benissimo! Ma con forti dubbi sul fatto che accada.
luigi gobettiano

roma fabrizio ha detto...

Boigottare le olimpiadi. Sarebbe meglio boigottare la Cina. Meglio ancora chi fa affari con lei. O no!? Ah, ora ricordo: la Cina? I Cinesi quelli che copiano tutto. Quelli che praticano la pena di morte anche con licenze ambulanti. Quelli che con i carri armati minacciavano gli studenti nella grande piazza. Quelli che non accettano religioni, che sfruttano i bambini che hanno una mafia così potente da rendere Provenzano e Riina due scippatori. La Cina delle rivoluzioni, la Cina delle torture, del comunismo e della Repubblica nazionalista (mi ricorda qualcosa: III Reich). Nella Cina che uccide i Tibetani che non riconosce, facciamo i giochi olimpici (manifestazione di sport e di pace e di integrazione tra i popoli). Forse le prossime si faranno in Birmania. Immagino un'inaugurazione straordinaria con palloni volanti, danze colorate, draghi che ruotano, kung fu e ping pong.
La verità è che la Cina è la potenza numero uno al mondo e tra poco lo sarà anche l'India, seguirà poi il Brasile. Non è fantasia. Paesi che hanno vissuto sotto regimi e povertà con potenziale umano ed economico spaventoso. Paesi che conoscono il sacrificio e il castigo e che a breve prenderanno il sopravvento e nessuno riuscirà a fermarli. Nessuno può documentare legalmente le immagini degli scontri di questi giorni. I giornalisti rischiano la morte, ma per i giochi olimpici sono ben accetti.
Evviva!!
Auguro a tutti una buona pasqua o almeno un periodo di riposo sereno e lo auguro anche a Ingrid Betancourt ai monaci birmani e tibetani e al loro popolo. Auguro la pace alle famiglie dei morti a Beslan da non dimenticare mai e a quelli del Grande Inganno (11 settembre) e di quelli nelle guerre imbecilli in giro per il mondo. Lo auguro anche a quelli "esuberi umani" dell'Alitalia che presto dovranno fare altro, ma non per colpa dei francesi come vogliono farci credere......
Vorrei poi augurare una bella pasqua alla Signora Irena Sendler che pochi fuori dalla Polonia conoscono che vive in un ospizio di Varsavia e che ha 99 anni.
Non ha nulla di speciale se non il fatto di aver salvato 2500 bambini ebrei dallo sterminio nazista.
A presto,

Roma Fabrizio

Anna ha detto...

Ciao!
Grazie per gli auguri che ricambio di cuore e per le parole che hai speso da me.
Il tuo spunto di riflessione è interessante. Farò un post a quel proposito per poterne discutere con altri blogger.
Un saluto affettuoso e tanta serenità.
Anna

marina ha detto...

Io penso che qualche gesto forte da parte degli atleti sarebbe più importante che il boicottaggio. Ma l'arma del boicottaggio la userei come minaccia.

Sono passata perché ti ho letto da Anna non mi è parso vero incontrare un blogger più grande di me! ;-)
ciao e buona pasqua marina

Anonimo ha detto...

Viviamo in un mondo in cui l’interesse economico e politico prevale su tutto:regole, leggi e diritti.
La Cina,il Tibet e le Olimpiadi non è altro che il caso del giorno. Le Olimpiadi,da molto tempo, hanno perduto la loro caratteristica fondamentale di essere occasione d’incontro tra popoli diversi,a volte in contrasto tra loro,che si sfidano in una leale e sana gara sportiva. Oggi per il paese ospitante, organismi sportivi internazionali,mass-media e sponsor non è altro che una vetrina mondiale dove ognuno a interesse a vendere al meglio il proprio prodotto. Qualcuno avanza l’ipotesi del boicottaggio. E’ solo propaganda o ipocrisia poiché nessuno può onestamente e realmente credere che miliardi e miliardi vadano sprecati per sostenere il popolo tibetano. L’alfiere della democrazia,il paladino della libertà,l’uomo cosiddetto più potente del mondo,Bush, ha fatto subito sapere che sarà presente alla grande festa organizzata da coloro che hanno,nel portafoglio,500 miliardi di dollari di titoli di stato degli States e che,recentemente, sono stati anche depennati dalla lista dei paesi(cattivi) non democratici. Tu Lupo ti senti a disagio:io mi sento fortemente indignato. Perciò accade anche che i curdi che combattono contro Saddam per avere la libertà e indipendenza sono patrioti mentre i curdi,che per le stesse ragioni combattono contro la Turchia,sono terroristi. La stessa sorte subiscono oggi i talebani che da combattenti per la libertà,contro i russi,oggi che combattono contro gli americani sono terroristi. Lupo non condivido quanto dici sul Kosovo poiché si è violata una risoluzione ben precisa dell’Onu e che avrà,presto,spiacevoli e pericolose conseguenze. Ma questo è un altro argomento. Anch’io mi sento impotente di fronte a questi avvenimenti ma non mi rassegno e,nel mio piccolo,voglio continuare a dare il mio contributo. Come ? Con l’unica arma a mia disposizione. Comportarmi con educazione, rispetto,comprensione e disponibilità verso gli altri.


Mauro-Mo

Anonimo ha detto...

Je regrette que la France ne soit pas plus courageuse face au drame du Tibet. Ce drame me touche depuis des années et je m'étonne, est-il possible que le monde découvre aujourd'hui ce qui se passe là-bas ? Les tibétains sont opprimés et torturés depuis des dizaines d'années et personne n'a levé le petit doigt. Finalement, heureusement qu'il y a les jeux olympiques en Chine, peut-être que quelque chose bougera enfin.....
eve

Anonimo ha detto...

Eve, je suis parfaitement d'accord avec toi. Le monde entier se reveille pour soutenir la "cause" Tibet. Quelle decouverte! Mais , on peut le dire, toutes le dynamique internationelles sont poussés et determinés par la raison economique, avant de la rayson politique...
Ce qui se passe en Tibet est très grave et injuste; un peu de "bruit" sur toute cette histoire peut, selon moi, aider et surtout deranger la Chine, et sa arrogance.
Scusa ma erano anni che non scrivevo di getto in francese, perdona qualche probabile errore.
Ciao a tutti.
Zeta