domenica 28 dicembre 2008

La replica di Allevi


Non poteva mancare la replica di Allevi alla velenosa intervista rilasciata da Uto Ughi.

Infatti stamattina, sempre su LaStampa.it, il giovane pianista si difende dalle accuse del Maestro con argomentazioni, a mio modesto parere, pertinenti ed in ogni caso meritevoli di considerazione.

In particolare Allevi sostiene di essere un sognatore, non un presuntuoso, e di tendere solo a realizzare il suo progetto di "nuova musica colta contemporanea, che recuperi il contatto profondo con la gente". Egli dice poi che il mondo della musica classica è malato e che solo in pochi si spartiscono il potere, come qualsiasi altra lobby o casta impegnate a "perpetrare la propria concezione dell’arte e la propria esistenza".

Il giovane pianista sembra avere diverse frecce al suo arco, bisogna riconoscerlo, specie laddove rifiuta l'accusa di essere un profittatore dell'ignoranza della gente facendo il furbetto.

Egli dice, inoltre, press'a poco: non ricopro ruoli istituzionali, non ho festival a me intitolati, non ho potere nel mondo della musica, ma mi si accusa di stare nel cuore della gente, dei giovani, come altri vorrebbero fare senza riuscirci.

Penso che la lettura dell'articolo sopra citato possa contribuire al chiarimento della querelle.

Ciao. Lupo.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

BENE.
Auguriamo di cuore che il "fenomeno" Allevi diventi leggenda fuori da ogni canone e convenzione.Anche Sofronitzky fu aspramente criticato e non solo da Shostakovic perchè,riteneva il romanticismo la rottura,la frattura di un equilibrio tra l'uomo e il mondo e tra l'uomo e la storia,e l'inizio di un ciclo che inesorabilmente avrebbe portato verso la dissoluzione...Auguridunque e, con la mente sempre aperta

Anonimo ha detto...

Non so dire circa la valenza culturale della musica di Allevi, che, ripeto, mi lascia piuttosto indifferente. Condivido la tua considerazione circa le argomentazioni che ha opposto alle critiche di Ugh.
luigi

Anonimo ha detto...

...che dire...
trovo la risposta di Allevi egocentrica e patetica in perfetta coerenza con quanto di lui si è gia abbondantemente visto.
A chiunque può piacere Allevi, alo stesso modo a chiunque può pioacre Crstina D'Avena... ma ogni tanto e' il caso di mettere le cose al loro posto, e Uto Ughi, piaccia il come o non piaccia, l'ha fatto.
La muscia di Allevi è un viaggio finito alla prima nota, non c'è niente! Ma niente niente nienteeee!

Anonimo ha detto...

ALLEVI NON DEVE NEMMENO PERMETTERSI DI NOMINARE UTO UGHI E RISPONDERE ALLE SUE CRITICHE.
MA CHI SI CREDE DI ESSERE?
SE NON AVESSE L'AGENZIA STAMPA DI EROS RAMAZZOTTI CHE PAGA MILIONI PER DIRAMARE LE SUE MICHIATE, NON AVREBBE NEMMENO LA VOCE, NESSUNO SAPREBBE CHI E' E COSA FA. MA SICCOME LUI HA STUDIATO PIU' COME FARSI STRADA A SGOMITATE CHE IL PIANO, ALLORA I GIORNALI NE PARLANO.
UTO UGHI E' UN GIGANTE E CI HA MESSO UNA VITA A FARSI UN NOME, NON HA BISOGNO DI MEZZUCCI DA BARACCONE PER DIMOSTRARE CHE E' UN GENIO. BASTA CHE PRENDA IN MANO IL SUO STRADIVARI.
QUELLO CHE NON SA FARE ALLEVI COL PIANO.
ALLEVI NON MERITEREBBE NEMMENO IL MIO COMMENTO SUL BLOG CHE SCRIVO, MA SICCOME HA SUPERATO OGNI LIMITE,
GLIELO SCRIVO E CHE VADA A... LUI E CHI LO SOSTIENE...

Anonimo ha detto...

Avete ragione tutti nella percentuale di verità rilevata. Si parla di Arte: ricordate cos'è l'Arte? Ricordate che ci sono stati artisti della grandezza di J.S.Bach riconosciuti e dimenticati, riscoperti ed oggi legati ad ognuno di noi per sempre da quella parola magica A R T E ? I linguaggi sono sempre stati mutevoli e dinamicamente in evoluzione. Chi è sempre uscito dalle accademie linguistiche fortificate non aveva rancori verso il precostituito, ma desiderava comunicare, voleva mostrare la propria conchiglia trovata, guardata, scoperta, nuova in qualche risvolto. Ripetitiva in altri lineamenti, o completamente nuova, geniale ma non ancora adatta all'occhio di riceventi impregnati in lontanissime altre esigenze contemplative. Schoenberg dovette creare un missile dodecafonico per riuscire ad allontanarsi dalla gravità terrestre detta tonalità. Quanti anni fa è successo? Riusciamo oggi ad ascoltare il "Pierrot Lunaire" come piacevole ascolto, e per quanto tempo? Ricordate che l'orecchio musicale è ancora in evoluzione? Mi rendo conto di non aver parlato di Uto, né di Giovanni. Eppure l'ho fatto. Gianfranco Gambardella 21-02-2012 Salutone