Ho letto su LaStampa.it del 24 dic. un'intervista di Uto Ughi a proposito del concerto natalizio promosso dal Senato della Repubblica, con protagonista assoluto il pianista Giovanni Allevi.
Il grande violinista non digerisce il successo di Allevi, che addirittura lo “offende come musicista”. Nel corso dell'intervista Uto Ughi in pratica demolisce Allevi, non sopportando la fortuna mediatica che gli arride, del tutto ingiustamente secondo lui, dato che non è per niente un vero musicista, tanto meno un compositore. Come pianista, poi, non è altro che “un nano in confronto a Horowitz, a Rubinstein” e oggi non sarebbe neanche ammesso al conservatorio ! Insomma, a parer suo, il giovane Allevi sarebbe un furbetto che approfitta del relativismo cultural-musicale per ottenere un successo del tutto immeritato, oltretutto con la complicità colpevole delle Istituzioni che avvalorano “un simile equivoco”. Ad onor del vero sono tanti i detrattori del pianista-filosofo-scrittore-compositore marchigiano, infastiditi dal clamore della sua fortuna presso il pubblico giovanile. Ma tant'è, quello che naviga col vento in poppa ha sempre trovato chi lo vorrebbe affondare: conosciamo l'invidia, no ? Con questo vizio capitale il maestro Uto Ughi non c'entra nulla, certo. Però m'ha colpito la durezza con la quale il grande violinista si è espresso. Probabilmente Ughi ha il dente avvelenato per la riduzione dei finanziamenti statali alla cultura ed è molto risentito con le Autorità che sovrintendono al settore dei teatri, dei conservatori, della musica “colta” in genere: tutta gente che, a suo giudizio, non è all'altezza. Da questo punto di vista, come dargli torto ?
Ho una grande considerazione per l'eccellenza artistica di Ughi, il quale rappresenta il meglio dell'arte italiana nel mondo; ed apprezzo quanto egli sta facendo per la diffusione e lo sviluppo della cultura e della musica nel nostro Paese, lottando certe volte proprio contro la stupidità della scuola e della politica. Peraltro, nel caso specifico, mi pare che sia andato un pochino fuori dalle righe. Premetto che non sono un esperto, tutt'altro, quindi non mi vorrei avventurare su un terreno troppo arduo per me. Ma una cosa la voglio dire, partendo da un esempio ben noto. Abbiamo tutti colto la diffidenza suscitata nei musicofili dalle esibizioni dei Tre Tenori e l'orrore generato nei "puristi" da eventi nazional-popolari ed essenzialmente mediatici tipo Pavarotti & Friends.
E credetemi, persino io, nonostante la mia ignoranza musicale, sono stato in grado di capire la differenza fra il Pavarotti degli ultimi anni ed il magnifico tenore che interpretava Nemorino (con la Sutherland nella parte di Adina) in un disco del 1970, mi sembra.
Tuttavia se la musica “colta” esce dai luoghi istituzionali per andare verso il grande pubblico e la gente comune, a me questo sembra essere un fatto positivo, comunque. Ecco perchè mi permetto di considerare il “fenomeno” Giovanni Allevi in modo un po' più positivo di quanto non esprima la critica feroce e quasi integralista di Uto Ughi, con tutto il rispetto per il suo valore ed il suo peso artistici. Voi che ne dite ?
Lupo.
Verso gli ottanta/13
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Ho deciso di pubblicare in forma eBook sia L'Ascoltatrice che Dep&Dap.
Civetteria senile. Il libro dedicato all'Imperatore Adriano invece se ne
resta in ar...
1 anno fa
21 commenti:
Caro Lupo.sono felicemente sorpreso di vedere nelle tue parole,una saggezza,che a molti, l'invidia toglie inesorabilmente.Secondo me Uto Ughi, al secolo Diodato Emilio Ughi,ha abbondantemente sfondato ogni argine del buon senso.Sembra un drago morente e inferocito che sputa fuoco e veleno contro tutto e tutti.Dimenticando il contenuto dei suoi argomenti.Proprio lui dice che Allevi non sarebbe mai entrato in Conservatorio!Allevi è pluridiplomato al conservatorio con il massimo dei voti in Pianoforte e composizione, e ha pure una Laurea in Filosofia con Lode.il signor Ughi non ha il diploma in Violino (che beffa del destino,eh?) e la laurea giel'hanno data qualche anno fa "honoris causa" in comunicazione (proprio quella che lui contesta ad Allevi),e così con poca fatica,tanta capacità mediatica e di pubbliche relazioni(lo pseudonimo Uto,le belle pose nelle foto,le partecipazioni a Domenica In e le apparizioni su qualche giornale di gossip nei bei tempi andati,le connivenze con la politica romana che gli ha permesso di intiolare qua e là festival,premi e associazioni a suo nome e in proprio onore) ha ottenuto tutto quello che Allevi si è sudato con 20 e passa anni di studi accademici,e che ora con umiltà ma ferma decisione garantitagli dal suo talento,sta cercando di condividere con il pubblico. per concludere,l'uscita di Ughi contro Allevi sembra la testata di Zidane agli ultimi mondiali.Come può cadere in basso un mito!
Finalmente un autentico musicista (Uto Ughi)esprime un obiettivo giudizio su quello che in TV ho sentito presentare come il"Mozart del XXI°secolo"!!!!
Sicuramente Allevi è un "ragazzo" in gamba che ha suscitato un clamore e un apprezzamento nei suoi confronti che ha sorpreso sicuramente lo stesso pianista. Il successo di Allevi è certamente un formidabile esempio della potenza di un ottimo marketing e al contempo della pochezza della cultura musicale degli italiani.Non si può confondere della piacevole musica "d'arredamento" zeppa di stilemi ritmico-melodici "déjà écouté" con un pensiero musicale originale ed elaborato.
La musica di Allevi va benissimo, ma valutiamola per quello che è, e proponiamola in un contesto adeguato, che forse non è l'Aula del Senato della Repubblica.
Grande Ugo. Grandissimo
Non mi sembra che spari contro tutti e tutti. Mi sembra che spari solo contro Allevi. Speriamo che l'abbia preso
sono contento di vedere i tuoi modi umili e pacati, modi che, ad onor del vero, sono un pò venuti meno al Maestro Ughi.. ma come biasimarlo? sono un accanito consumatore di Musica Classica (oltre che Jazz) e sono diplomato in pianoforte: mi sono trovato d'accordo con tutto quello che Ughi ha detto nell'intervista (ribadisco, con modi non del tutto consoni). La rabbia sta nel fatto che in altri paesi Allevi non farebbe neanche il pianobar..e noi ce lo teniamo a dirigere l'orchestra per il concerto natalizio al Senato!!Mentre Gli altri Paesi si tengono Baremboim, Kissin, Ashkenazy, Zubin Metha e così via.. nel semplice accostamento di questi nomi a quello di Allevi è sintetizzato il degrado culturale della nostra povera Italia.
E' certamente duro il giudizio di Uto Ughi, forse troppo anche se sostanzialmente sono daccordo con lui. Sono le parole amare di un uomo di altissima cultura musicale, uno dei maggiori violinisti al mondo che non sopporta di assistere allo smantellamento ufficializzato della grande musica da parte di chi dovrebbe invece promuoverla. Io comunque al suo posto sarei stato più blando. Evidentemente ha il dente avvelenato per il degrado della cultura musicale nel nostro paese e verso i tagli del governo verso gli enti che dovrebbero divulgarla. Non si comprende quanto la nobile arte possa migliorare l'uomo nella sua interezza. Non approvo la durezza delle sue parole, ma la comprendo.
Ughi ha detto tutte cose sacrosante. Quanto al come le ha dette, non mi sembra un fatto particolarmente rilevante. E' irritato, ma lo capisco: quando sento suonare Allevi mi irrito anch'io.
Amo Giovanni Allevi ma stimo profondamente il M.Uto Ughi.Quest'ultimo,forse,non avrà dato prova di grandi capacità diplomatiche,sicuramente.Cosa che,il Mestro non ha mai vantato di possedere ne tantomeno desideroso di farne uso,ciononostante,ha dimostrato la forza morale,la determinazione,la convinzione nella missione culturale dell'interprete,del musicista che è stato, che è e che resterà al di là della laurea in filosofia e di un diploma in violino.Del resto si sa molto bene che gli avvenimenti storici danno sempre un'impronta di chi li vive con cognizione di profondo sentire ed esperienza di vissuto e,il lampo -tuono di Uto Ughi è solo verità.E la verità spesso sconcerta e raramente si capisce! Belli comunque i tuoi spunti di civile riflessone.Ciao.
Vi ringrazio tutti, perchè con i vs. commenti mi aiutate a capire meglio come stanno le cose. In effetti mi rendo conto che i due musicisti sono su piani molto diversi, ed è difficile che si possano incontrare. Anche perchè Ughi non è molto diplomatico, mentre Allevi non brilla certo per modestia !
Dalla maggioranza delle posizioni espresse ricavo che il progetto del giovane Allevi di creare una nuova musica classica, attuale e adatta ai tempi, sarà difficile da compiersi. Peccato, però, se è vero (come sostiene lui) che "stiamo tornando nel Rinascimento italiano, dove l’artista deve essere un po’ filosofo, un po’ inventore, un po’ folle, deve uscire dalla torre d’avorio e avvicinarsi al sentire comune". Che dire ? Forse non è G. Allevi l'artista in grado di interpretare il nuovo Rinascimento italiano.
Di nuovo grazie e ciao a tutti.
Lupo.
Vorrei dire solo una cosa....quando Allevi suona non mi emoziona nè mi strabilia, nè mi fa vibrare....Grazie Maestro...Non è invidia, diciamo le cose per come stanno!!!10 e lode a Uto Ughi...
Viva Uto Ughi! Il grande maestro è così poco ipocrita (c'è chi preferisce "diplomatico")che non sembra nemmeno italiano...
Ho un programma per il computer che si chiama Band in a box e che genera automaticamente musica molto più interessante delle nenie di Allevi… ma se c’è gente che non distingue un Sax da una Tromba non mi stupisce che ci sia anche chi ascolta questo “musicista”, la propaganda mediatica nell’ultimo secolo ha fatto danni assai peggiori con il suo potere, per non parlare della televisione, uno strumento diabolico per lobotomizzare a distanza le persone dodate di una mente relativamente debole o semplice. Va detto che chi apprezza Allevi ne ha pieno diritto, non è questo il problema il mondo è bello perchè è vario, c’è gente a cui piace farsi frustare a carponi indossando solo un perizoma di pelle… Quello che addolora e imbestialisce è vedere musicisti italiani incredibilmente bravi e preparati di classica o jazz che dopo una vita di studi, otto ore di esercizi al giorno per anni e anni, dedizione religiosa alla musica e grandi sacrifici, anche economici devono andare a consegnare le pizze o emigrare all’estero per suonare musica di qualità mentre i vari Allevi occupano anche quei rarissimi spazi rimasti, dedicati alla classica o al jazz: viene veramente da piangere.
Mi hanno presentato stò tizio qualche anno fà mi pare a Peschici, sembrava essere la risposta italiana a Mozart (un pò in ritardo devo dire) dovevo suonare con un gruppo nello stesso festival Jazz, dopo di lui, e il sindaco che ha aperto il festival lo ha presentato come il più grande musicista della storia dell’umanita, io non l’avevo mai sentito e quando ha cominciato a suonare… Il primo pensiero è stato: ma questo non è jazz… ma che lunga quasta introduzione ma il pezzo quando comincia? Cosa? È finito? Era quallo il pezzo? Hahahahahahahahaha. La realtà come al solito supera la fantasia: non avrei mai pensato di rimpiangere Richard Clayderman. Ma poi chiamare Allevi per aprire un festival Jazz! È come chiamare Leone di Lernia ad inaugurare la stagione lirica della Scala di Milano (Con la differenza che Leone è un grande, lo adoro). Non vedo l’ora di sentire un duetto di Allevi con Kenny G. Ciao a tutti da London e buone feste. Roberto.
Inoltre la grande linea interpretativa del M.Uto Ughi non esiste in G.Allevi,che offre più l'impressione d'improvvisare anche se come ragioniere che ha studiato.Ma per essere il precursore che "interpreta il nuovo Rinascimento" beh,avrei qualche dubbio a riguardo.G.Allevi,avrà pure il senso della forma e gli impulsi della fantasia creatrice,non discuto,non vedo e neppure sento in lui quel costruttivismo dei principi classici,elementi che Uto Ughi invece ha e in modo sacrale direi,se si considera come tratta colori e volumi scaturiti dalla profondità di un sentire che eleva l'arte non solo a virtuosismo ma a emozione pura.Insomma,Allevi non è Richter nè per gioco di spalle e neppure come maestro di cerimonie,quindi,la visione di rinnovamento che ha,trovo sia molto mancante per poterle dare il via.Un caro saluto a tutti nel piacere di questo dibattito e,ovviamente a Lupo che l'ha stimolato.
Uto Ughi è indiscutibile come musicista. Libero di avere la sua opinione su Allevi che mi lascia piuttosto indifferente. Pur apprezzando la franchezza che non si incontra di frequente, trovo che le osservazioni siano insultanti in alcuni punti e questo non mi piace e trovo che non si addica ad Ughi sia pure arrabbiato.
luigi
A volte la verità fà male...
Il pianista ascolano , come dice un noto critico , è perfetto per un ascolto rilassante e facile grazie al mix di armonie e generi musicali che riesce a inserire nelle sue composizioni, ma non certo per la Classica, che al piacere dell'ascolto aggiunge l'impegno e la concentrazione per comprendere e cogliere i messaggi che il compositore ha lasciato in carico alle note.
La reazione di Uto Ughi è forse stata un po' troppo piccata, ma sul podio del Senato avrei sicuramente preferito il grande maestro violinista per il rispetto che si deve all'Istituzione e alla musica "colta". Non sempre il motto largo ai giovani paga... La musica classica ha bisogno di queste figure cosi' eccentriche cosi' come sono eccentrici tutti i geni e se Allevi fosse un genio ? Maestro Emilio Ughi non cercare di distruggere un giovane che cerca di "sgomitare" ma aiutaci a capire .....
Uto Ughi ha perfettamente ragione: Allevi è un genio come tanti in Italia, che è stato pompato dalla pubblicità fino ad apparire un genio. Ricordate che non sono il conservatorio e la laurea a pieni voti a fare di un uomo un genio. Spesso i grandi musicisti sono al di sopra del livello di conservatorio che non si iscrivono, appunto perchè non ne hanno bisogno. Cerchiamo di aprire gli occhi: ci siamo fermati a giudicare le persone dal foglio di carta appeso al muro (Diploma); dovremmo giudicare in base al valore concreto. Ho sentito il concerto alla Senato: sinceramente mi è parso ripetitivo e semplice, nel senso che la frase era poco elaborata e tutta l'orchestra seguiva lo stesso motivo. Bastava ascoltare quei brani anche solo una volta per capirli, quando per la vera musica classica ci voglio diverse volte. Allevi dice che al giorno d'oggi la classica deve essere semplice: io gli rispondo dicendo che il pubblico della classica non richiede alcuna semplificazione del suo genere musicale; se poi Allevi vuole presentare una "classica" orecchiabile che gli permetta una rapida diffusione tra il pubblico meno esperto per far soldi e guadagnare fama, faccia pure, ma non venga a dire che è un genio.
Basta con il buon senso! E' ora di dire le cose come stanno. Se una cosa fa schifo bisogna dire che fa schifo, se piace bisogna dire che piace. In musica come in politica. Una cosa è l'arte e un'altra cosa è l'intrattenimento. Tuti noi per diletto disegnamo senza essere Picasso, scriviamo poesie senza essere Ungaretti, cantiamo canzoni senza essere Mina o Sinatra (e neanche Vasco).L'Arte è un'altra cosa. Non mi pare che sia necessario spiegarlo. In questo caso si sta parlando di musica classica, "cosa" che conosce e frequenta circa l'uno per cento della popolazione del nostro bel paese. C'è forse qualcuno che per diletto suona Mozart? Eppure ci sono anche cose facili di Mozart. Forse sono troppo brutte suonate col flautino stonato che si impara alle medie? Sono d'accordo, meglio non inquinare acusticamente l'ambiente.Qualcuno improvvisa qualche accordo al pianoforte? Non credo, non viene insegnato a scuola. Forse la chitarra? qualche accordo di canzone, almeno il giro di do!...
Niente da fare, è meglio delegare qualcun altro a farlo per noi, un'improvvisatina semplice, tipo festa di famiglia, musichetta facile, orecchiabile, che non ci faccia ricordare che abbiamo perso metà dei nostri risparmi con quel consiglio che ci ha dato il nostro impiegato di fiducia alla banca e che ci ha tolto la voglia di disegnare e di scrivere.
Uto Ughi ha perfettamente ragione.
Allevi è solo un fenomeno mediatico perché non si diventa grandi musicisti a 40 anni. Non si deve osare paragonare Allevi ad altri pianisti. E' tutta una montatura. Il senato può chiamare chi vuole, il prossimo anno spero ci sia il grande Apicella.
Quello che è successo al Senato è solo l'ennesima dimostrazione della decadenza irreversibile delle nostre istituzioni parlamentari. E il bello è che quelli della "casta" (mi riferisco in particolare ai funzionari, strapagati e pressoché nullafacenti) sembrano non rendersene assolutamente conto e continuano a ragionare secondo criteri barocchi. Non so se la scelta di Allevi sia ascrivibile a Schifani, di cui ignoro le conoscenze musicali, o al suo entourage, in ogni modo il Cerimoniale di Palazzo Madama ha arricchito la sua smisurata collezione di brutte figure con un'ennesima gaffe.
Premesso che il lavoro di chiunque merita rispetto, non ha tutti i torti Uto Ughi quando parla di pochezza di contenuti riferendosi ad Allevi. Per quanto riguarda il concerto al Senato, poi, sai che problema il cattivo gusto dei politici! Anzi, come diceva Saul Bellow, meglio l'ignoranza dei nostri governanti che il genere di interesse nutrito da Stalin nei confronti della poesia. Almeno così lasciano in pace chi ha qulcosa da dire sul serio.Ve lo Immaginate Wagner redivivo che suona davanti a Schifani? E poi, anche la cattiva musica è utile, altrimenti come faremmo ad apprezzare Charles Mingus O Robert Wyatt?
di una cosa sono sicuro.lavoro in una orchestra classica da 30 anni e ho visto molti musicisti e direttori veri.
allevi non sa dirigere neanche la sua musica!
quando si ascolta un'orchestra e' difficile per chi non e' del mestiere capire se il merito dell'esecuzione e' del maestro o dei musicisti.
come professore d'orchestra ho "salvato" assieme ai miei colleghi tanti direttori meno che mediocri messi li' chissa perche'...
allevi non sa neanche dove sta la direzione d'orchestra eppure si reputa direttore pur avendo movenze autistiche!
vergogna.che vada a casa!
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