Mancano pochi giorni alla cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Pechino, sui quali ci sarebbe tanto da dire, cose più o meno impegnative, più o meno pertinenti magari, ma probabilmente di un qualche interesse. Il fatto è che sono rientrato da poco dalle vacanze e non ho ancora la giusta propensione ad affrontare subito discorsi seri. Di ciò mi scuso, ma in ogni caso vorrei provare ad offrire qualche spunto e qualche considerazione su questo importante avvenimento.
Anzitutto è ovvio che già da un po' non aveva più molto senso insistere sulla opportunità o meno di assegnare i Giochi alla Cina, così come appariva sterile l'esecrazione quasi unanime per l'atteggiamento del Governo cinese nei confronti dei Tibetani ed in generale per la scarsa considerazione di cui godono in quel grande Paese i diritti di libertà e le conquiste democratiche. Figurarsi se poteva servire a qualcosa continuare a parlare di boicottaggio e simili a poche ore dall'avvio della kermesse !
In un mio post di marzo, e nei relativi commenti, la questione era stata discussa abbastanza bene, a mio modo di vedere, e ad essa rimando per un eventuale refreshing sull'argomento http://lp42.blogspot.com/search/label/Attualit%C3%A0.
Ecco alcune cosette che, al momento, mi vengono in mente. Ad esempio l'enorme inquinamento atmosferico che minaccia il regolare svolgimento di alcune gare, conseguenza della cappa di smog e umidità che grava sulla città di Pechino. O l'incredibile disinvoltura con cui le autorità cinesi hanno fatto piazza pulita di qualsivoglia ostacolo si frapponesse alla realizzazione degli impianti sportivi e delle infrastrutture necessari. O, ancora, la tensione spasmodica con la quale un intero Paese si è impegnato nell'impresa di vincere questa scommessa, ben sapendo che l'Olimpiade sarà una straordinaria vetrina mondiale per mostrare a tutti le conquiste ed i progressi raggiunti. Quindi la voglia di arrivare primi nel medagliere e soprattutto di battere gli USA.... Ma anche altri aspetti sarebbero meritevoli di approfondimento, secondo me. Che pensare, ad esempio, di certi filmati che mostrano piccoli ginnasti sottoposti ad esercizi ed allenamenti quasi "crudeli" ? E' solo l'aberrazione cui è giunta la ginnastica delle bambine di 30-35 chili, o c'è qualcos'altro ?
E intanto il doping è sempre in agguato in tutte le discipline, come conferma il recente caso del nostro schermitore lasciato a casa perchè trovato positivo a qualche sostanza proibita (il peggio è che questo viene dopo i casi del ciclista Riccò cacciato dal Tour e dell'altra nostra campionessa di ciclismo di cui adesso non ricordo il nome). Se non ho letto male, ad oggi sono già 29 in totale gli atleti squalificati ancor prima di iniziare i Giochi: la cosa è veramente impressionante. Dice il Presidente del CIO Rogge che i controlli sono stati affinati e che la "tolleranza zero" funziona: speriamo bene, ma ne inventano sempre una ! C'è poi la faccenda del peso ormai preponderante assunto dagli sponsor e dalle televisioni, scesi in campo la prima volta durante la Grande Olimpiade di Roma, che infatti fu un po' il discrimine fra due ere, quella antica e un po' romantica e quella moderna, dominata dai soldi e dalla tecnologia. Tra l'altro questa è la tesi sostenuta nel volume pubblicato recentemente negli Stati Uniti da David Maraniss, dal titolo ROME 1960, di cui ha trattato una settimana fa l'articolo di La Repubblica che trovate qui http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/sport/olimpiadi-pechino/olimpiadi-roma/olimpiadi-roma.html.
Non so bene perchè, ma a me quei Giochi di Roma 1960 sono rimasti nella memoria e nel cuore, e non ho mai dimenticato certi protagonisti di allora: Livio Berruti, Wilma Rudolph, Abebe Bikila .... e la magica atmosfera della Città Eterna. Sarà perchè avevo 18 anni ?
Lupo.
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